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Temperature record nel mese di novembre, Legambiente chiede un piano di adattamento ai cambiamenti climatici

Domenica 7 novembre nel Capoluogo ciociaro si è raggiunta la temperatura più alta degli ultimi 13 anni in questo periodo

Nonostante le piogge che stanno colpendo la Ciociaria da qualche giorno a questa parte, le temperature non intendono a diminuire, anzi.

"Oggi, 7 novembre 2021, con i 24,1 gradi toccati intorno alle 14:00 - scrive il circolo Legambiente di Frosinone - è stato stracciato il precedente record di 22,9 gradi (nov 2015) della temperatura massima registrata nel mese di novembre dalla stazione meteo comunale (dati a partire dal 2008). Dati che sono stati gentilmente forniti da Maurizio Cruciani dell’Ufficio Meteo del Comune di Frosinone. A quando un piano comunale di adattamento ai cambiamenti climatici?

Legambiente lancia la petizione per i distributori di prodotti alimentari e detergenti alla spina nei supermercati del capoluogo

"Ai Direttori dei supermercati di Frosinone, come è noto, l'impiego massiccio di plastica monouso, che costituisce il packaging di una miriade di prodotti di consumo giornaliero, è la causa di gravissimi problemi ambientali, sia per le emissioni legate all’estrazione delle materie prime da fonti fossili, la produzione, il trasporto, il ritiro ed il riciclo, sia per l’attuale crisi del sistema di gestione dei rifiuti. I rifiuti plastici che produciamo, anche quelli potenzialmente riciclabili, eccedono la quantità che siamo in grado di trattare in modo sostenibile. Già dal 2018 la Cina ha deciso di non acquistare più plastica per riciclo dal resto del mondo, ma il problema dell'export (spesso illegale) di rifiuti plastici nei paesi in via di sviluppo è tutt'altro che risolto. Di frequente giungono notizie di roghi tossici appiccati dalle ecomafie in discariche abusive o in capannoni per lo stoccaggio dei rifiuti.

L'impatto dei rifiuti plastici sugli ecosistemi marini è devastante. Le isole di plastica negli oceani hanno raggiunto dimensioni impressionanti. Le microplastiche, derivanti dalla rottura di pezzi di plastica in frammenti sempre più piccoli, sono ora una presenza regolare nei fiumi, nei laghi e nei mari di tutto il mondo, e sono sempre più numerosi gli studi che dimostrano come queste sostanze stanno entrando nelle catene alimentari, rischiando di causare danni sanitari molto seri alle popolazioni esposte, cioè a tutti noi.

Il settore del packaging è impegnato in una riconversione diretta a ridurre l'uso della plastica, ma gli sforzi compiuti finora sono insufficienti. La grande distribuzione organizzata può fare molto per ridurre alla fonte la quantità di rifiuti plastici, indirizzando le scelte dei consumatori verso prodotti plastic free. Una delle soluzioni più efficaci a questo scopo è quella di realizzare spazi attrezzati nei supermercati da dedicare alla vendita di prodotti alimentari e detergenti sfusi o alla spina. C'è oggi un'opportunità in più per raggiungere questo obiettivo: il decreto 22/9/2021 del Ministero della Transizione Ecologica riconosce contributi a fondo perduto fino a 5000 euro a favore degli esercizi commerciali che realizzano tali spazi attrezzati.

Facciamo dunque appello alla vostra sensibilità ambientale per chiedervi di impegnarvi affinché i supermercati da voi diretti rendano possibile acquistare prodotti alimentari e detergenti sfusi o alla spina".

La petizione

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