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Aggressioni e spaccio, Fratelli d'Italia chiede più controlli sui richiedenti asilo

I due dirigenti comunali Boni e Alivernini commentano gli ultimi fatti di cronaca avvenuti in provincia di Frosinone. "È giunto il momento di dire basta"

"Ancora una volta si torna a parlare di aggressioni ad opera di cittadini stranieri ai danni di chi onestamente sta svolgendo il proprio lavoro. L'episodio avvenuto domenica mattina a Trivigliano ha semplicemente dell'assurdo". A commentare quanto accaduto ad un controllore Cotral che sarebbe stato aggredito da un cittadino nigeriano dopo una verifica sul possesso e convalida del biglietto, nonchè dei documenti di identità, è David Boni, dirigente provinciale e cittadino di Frosinone di Fratelli d'Italia.

Un altro fatto pochi giorni fa

"È appena di qualche giorno fa la notizia di un agente di polizia preso a morsi da un richiedente asilo salito a bordo di un bus diretto a Roma sprovvisto di regolare documento per il viaggio e che ha letteralmente dato in escandescenze alla vista del poliziotto. Ed è quasi ridondante sottolineare che non si tratta degli unici due episodi avvenuti in provincia di Frosinone. Purtroppo sta diventando una consuetudine; ritengo che sia davvero giunto arrivato il momento di dire basta. Basta per due ordine di motivi, perchè è necessario far rispettare le regole a chi arriva nel nostro paese così come lo si pretende dagli italiani; in secondo luogo credo che sia impensabile dover lavorare con il timore di essere vittime di aggressione. Senza considerare che per chi commette tali azioni non è assicurata un'adeguata pena, si parla appena di una denuncia. Non si può continuare a vivere allo sbaraglio rimanendo impassibili davanti a fatti del genere. Gli italiani hanno il diritto ad essere tutelati e ad aver maggior sicurezza. Se si vuol parlare di integrazione allora si inizi con il far rispettare le regole vigenti in Italia, altrimenti si proceda con la revoca del permesso di soggiorno".

Controllo sulle cooperative

A Boni fa eco la dirigente comunale Fiamma Alivernini che punta l'attenzione sul lavoro svolto dalle cooperative che ospitano i richiedenti asilo. "A loro - argomenta la Alivernini - dovrebbe spettare il compito di assicurare e garantire una corretta formazione sia scolastica che professionale, e non permettere che questi ragazzi passino intere giornate senza far nulla. La mancanza di impegni, ma soprattutto la possibilità di lavorare per avere un'indipendenza economica, comporta inevitabilmente l'avvicinarsi ad attività poco lecite. Basta leggere le notizie delle ultime ore. Altri 3 richiedenti asilo sono stati fermati per possesso di droga. È solo l'ultimo episodio di una lunga lista che li vede legati allo spaccio. A ciò si aggiunge, non solo il malcontento da parte della popolazione che ormai si sentono prigionieri in casa propria, ma anche il rischio che i cittadini, sentendosi minacciati ricorrino ad "giustizia fai da te". Ecco perchè dovrebbe essere effettuato un controllo certosino su tutti gli aspetti che riguardano l'intero sistema". 

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