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Crisi post-Covid, l’Ugl Frosinone dice basta: ‘Penalizzati oltremodo migliaia di lavoratori della nostra provincia’

Giovedì 30 luglio, con una manifestazione davanti alla Prefettura, verrà chiesto al Prefetto Portelli di fare da tramite affinché Governo e Regione accelerino su cassa integrazione, mobilità in deroga, blocco dei licenziamenti e rilancio dell'economia

Per giovedì 30 luglio alle 9.30 l’Ugl Frosinone ha indetto una manifestazione davanti alla Prefettura di Frosinone affinché il proprio appello contro la crisi del lavoro post-Covid arrivi fino al Governo oltre che alla Regione Lazio. Per il sindacato, infatti, bisogna “sanare alcune situazioni che stanno penalizzando oltremodo migliaia di lavoratori della nostra provincia e le rispettive famiglie - comunica la stessa sigla sindacale, guidata dal segretario Enzo Valente – Ci riferiamo, in particolar modo, a tutte quelle maestranze che, ancora oggi, sono in attesa di ricevere la cassa integrazione per Covid-19, istituita per far fronte al lockdown e al fermo produttivo delle aziende e delle attività commerciali nel periodo più difficile dell’emergenza sanitaria. Ebbene, ad oggi, a distanza di ormai quattro mesi - lamenta l’Unione generale del lavoro - ci sono ancora centinaia di lavoratori della provincia di Frosinone in attesa di ricevere l’assegno”.

Dall’Ugl Frosinone

“La mancanza di liquidità delle aziende, aspetto anche questo da sottolineare, non ha consentito loro di anticipare l’ammortizzatore sociale, con il risultato finale di mandare in crisi profonda nuclei familiari senza reddito per troppo tempo. Una situazione che questa organizzazione sindacale non può accettare. Riteniamo indispensabile un’azione sugli ammortizzatori sociali affinché possano essere erogati da parte dell’Ente Previdenziale”.

“Al fianco dei lavoratori senza cassa integrazione Covid, c’è l’altra ampia platea di ex lavoratori dell’Area di Crisi Industriale Complessa Frosinone-Anagni, circa 1000, in attesa di un nuovo accordo per la mobilità in deroga scaduto lo scorso 2 Luglio 2020. In molti non hanno ricevuto i pagamenti mentre l’accordo raggiunto tra sindacati e Regione Lazio per estendere il provvedimento fino al 2 Gennaio 2021 non ha ancora trovato le risorse”.

“Il blocco dei licenziamenti scadrà il prossimo 17 Agosto, secondo le ultime indicazioni sarà prorogato fino alla fine del 2020 ma non varrà per le aziende che chiuderanno le attività. Su questo aspetto l’UGL Frosinone chiede di fare chiarezza per evitare speculazioni”.

“Occorrono poi politiche di sviluppo per dare una spinta alla ripresa dei settori produttivi fortemente penalizzati dall’emergenza sanitaria ma che rappresentano, per la provincia di Frosinone, un traino per l’intera economia. Ci riferiamo al comparto automotive e alla sua filiera relativa alla componentistica che vanta aziende importanti quasi tutte con il fiato corto: dalla Omron alla Tiberina fino all’Italtractor”.

“C’è poi da intervenire per salvaguardare il comparto del turismo e quello del commercio che vedono tante imprese, agenzie, bar, ristoranti, sull’orlo della chiusura per via dell’impoverimento economico delle famiglie ciociare. La nostra provincia non può permettersi di perdere produzioni, attività commerciali e posti di lavoro, ed è per tutto ciò che noi dell’UGL Frosinone chiediamo imminenti e decisi interventi di stanziamento di risorse economiche oltre al vero taglio della burocrazia da parte sia della Regione Lazio sia del Governo mirati a favorire il rilancio del mercato interno”.

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