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Impianti a... olio di palma, Legambiente Frosinone: “La Bio Energia Guarcino dica se lo usa ancora”

Il presidente del circolo “Il Cigno” Ceccarelli, a fronte di un dossier e scrivendo di nuovo anche a Provincia di Frosinone, Comune e Arpa, pretende trasparenza sulle biomasse liquide usate dall’impianto, il secondo più importante d’Italia nel suo settore

In base al dossier di Legambiente “Più olio di palma nei motori che nei biscotti - La mappa degli impianti in Italia”, l’80% degli impianti alimentati da biomasse liquide utilizzano per l’appunto il famigerato olio di palma per produrre energia. Dalla stessa indagine emerge che in provincia di Frosinone c’è il secondo più importante utilizzatore di biocombustibili a livello nazionale: Bio Energia Guarcino (Beg), che con la propria autoproduzione soddisfa il fabbisogno energetico delle locali Cartiere.  

Partendo da tali presupposti e proprio nella mattinata di oggi, martedì 15 dicembre, Legambiente Frosinone sta incalzando Beg affinché “sia trasparente - chiede a gran voce il presidente Stefano Ceccarelli - e dica se usa ancora olio di palma nella sua centrale a bioliquidi”. Una richiesta di informazioni a riguardo era già scattata via Pec lo scorso 18 ottobre ma invano. Ora il circolo “Il Cigno” è tornato alla carica con un’iniziativa che rientra nella campagna nazionale contro gli appositi sussidi di legge.    

Nell’occasione lo stesso Ceccarelli, accantonando le polemiche sul futuribile biodigestore del Capoluogo, ha riscritto all'azienda, al Settore Ambiente della Provincia di Frosinone, al Comune che ospita l’impianto e all’Arpa Lazio perché “ci sono biomasse e biomasse, c’è bioenergia e bioenergia - fa presente – Se il biometano rinnovabile ottenuto dalla fermentazione dei rifiuti organici di origine vegetale e animale è solitamente virtuoso, in quanto risultante dalla valorizzazione di prodotti di scarto generati nel territorio, tutt’altra cosa è l’impiego a fini energetici di prodotti come l’olio di palma, destinati ad usi alimentari ed ottenuti in luoghi remoti e fragili come le coltivazioni ricavate dalla distruzione delle foreste tropicali”.   

Legambiente Frosinone: “No all’olio di palma a fini energetici” 

Secondo il circolo “Il Cigno” sono tre le principali motivazioni per considerare “sbagliato ed eticamente esecrabile” l’uso energetico dell’olio di palma:  

  1. “È un prodotto alimentare, come l’olio d’oliva, ma che noi europei usiamo soprattutto come combustibile e materia prima per detergenti 

  1. “La continua crescita dei consumi, soprattutto energetici, comporta distruzione di torbiere e foreste tropicali e perdita di biodiversità (fra le specie minacciate citiamo l'orango, il rinoceronte indonesiano e la tigre della Malesia) lesione di diritti umani, abuso di pesticidi; di conseguenza, l'impatto diretto e indiretto dell'intero ciclo produttivo comporta emissioni di CO2 triple rispetto al gasolio fossile 

  1. “È sussidiato economicamente per legge dai consumatori italiani con il pieno alla macchina o la bolletta elettrica. Impiegare olio di palma per produrre energia, quindi, è tutt'altro che "verde" e l'elettricità ottenuta da questi impianti non può certo essere definita rinnovabile”. 

A proposito della Bio Energia Guarcino 

“La Bio Energia Guarcino – afferma il presidente di Legambiente Frosinone - ha ottenuto nel 2009 l’autorizzazione all’esercizio di un impianto di generazione di energia elettrica alimentato ad olio di palma. Nel 2015 la Provincia di Frosinone, su richiesta dell’azienda, ha autorizzato, in aggiunta all’olio di palma, l’impiego di altri biocombustibili liquidi, nella fattispecie non meglio precisati “oli e grassi animali e vegetali, loro intermedi e derivati”. Ad oggi, non ci è dato sapere se e in che misura l’azienda impiega ancora olio di palma o se questo è stato completamente sostituito dagli altri bioliquidi autorizzati di recente”.  

Si parla, come si legge dal sito delle Cartiere di Guarcino rispetto alla centrale di cogenerazione per autoproduzione di energia elettrica e termica, di un impianto "dotato di tre motori endotermici a ciclo diesel, alimentati ad oli vegetali, in linea con il trattato di Kyoto. L’emissione di CO2 nell’atmosfera, principale causa dell’effetto serra, sarà pari a 0. L’impianto ha una capacità di 20 MW e 3,9 tonnellate di vapore. Ciò permette il risparmio di 6 milioni di m3 di gas metano all’anno nonché dell’acquisto di 30 milioni di KW di energia all’anno. Scopo della centrale è ottimizzare i costi energetici nell’ottica del rispetto delle normative vigenti in tema di tutela ambientale e di immissione di CO2 nell’atmosfera".

Le richieste di Legambiente Frosinone 

“Chiediamo - conclude il legambientalista ciociaro Stefano Ceccarelli - che la Bio Energia Guarcino sia trasparente e dichiari pubblicamente quali biocombustibili utilizza nel suo impianto, producendo tutte le certificazioni disponibili relative alla qualità e alla provenienza di tali materie prime. Chiediamo altresì alla Provincia di Frosinone, in quanto autorità competente al rilascio dell'autorizzazione alle emissioni in atmosfera, e al Comune di Guarcino, nel cui territorio ricade l'impianto, di esercitare, se necessario, le dovute pressioni sull'azienda affinché rilasci le informazioni richieste. Infine, chiediamo all'Arpa Lazio di fornire i dovuti riscontri circa l'esito dei controlli periodici sulle emissioni in atmosfera dell'impianto disposti ai sensi della Determinazione n. 2015/1335 del 11/05/2015, così da evidenziare eventuali differenze in termini di qualità e quantità degli effluenti gassosi dovute alle diverse materie prime impiegate”. 

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