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L'indagine di Federlazio

Lo stato di salute delle imprese tra pandemia e guerra

Dalla Federlazio i risultati dell’indagine su piccole e medie imprese tra gennaio e febbraio 2022. Il presidente della federazione di Frosinone Polito: “I soggetti pubblici ‘sostengano’ le imprese in questo passaggio fondamentale per la loro sopravvivenza”

La Federlazio continua a monitorare lo stato di salute delle piccole e medie imprese negli oltre due anni di crisi derivante dalla pandemia. Un occhio, ovviamente, è rivolto alle più recenti ripercussioni della guerra in Ucraina. La federazione delle Pmi del Lazio ha condotto un’indagine tra gennaio e febbraio 2022, quindi prima del conflitto tra Russia e Ucraina.

Non mancano le incertezze, visti i rincari energetici e il difficile reperimento di materie prime e semilavorati. Gli imprenditori, però, si mostrano molto fiduciosi rispetto al consolidamento della crescita avuta nel 2021. A certificarlo, per conto di Federlazio Frosinone, il presidente Nino Polito e il direttore Massimiliano Iannucci. L'uno invoca un sostegno pubblico alle imprese e l'altro un quadro di riferimento stabile e certo. 

Rispetto allo sfavorevole 2020, infatti, c’è stata una crescita oltre le aspettative. La guerra nel cuore d’Europa, però, ha creato inevitabilmente tensioni, preoccupazioni e disomogeneità tra zone e settori. Federlazio, a tal proposito, parla delle dipendenze da gas, petrolio e altre commodity (materie prime), ma anche dei legami produttivi e finanziari con i paesi coinvolti nella guerra.

Il presidente Polito: “Un sostegno pubblico alle imprese”

Così il presidente di Federlazio Frosinone, Nino Polito: “Il tessuto imprenditoriale del frusinate ha saputo fronteggiare la crisi pandemica e ciò è testimoniato dagli andamenti favorevoli registrati nell’anno 2021. È ovvio che il nuovo senario fortemente condizionato dalla guerra, risulta complesso, con una fase dell'economia attuale che presenta segnali di forte ridimensionamento per il 2022 rispetto all’anno precedente".

"Siamo dinnanzi alla necessità essenziale di spingere ulteriormente nella transizione digitale ed in quella energetica, rivedendo gli obiettivi da raggiungere e accelerando lo sviluppo di modelli economici sostenibili. Per far ciò è necessario che i soggetti pubblici ‘sostengano’ le imprese in questo passaggio fondamentale per la loro sopravvivenza”.

Il direttore Iannucci: "Un quadro di riferimento stabile e certo"

Il diretto Massimiliano Iannucci si aggancia accentuando innanzitutto che “solo alcuni mesi fa avevamo acclamato il 2021 come l’anno della ripresa, una sfida da non poco conto raggiunta". Si parlava, come riporta il direttore di Federlazio Frosinone, "non di un semplice rimbalzo, ma di una vera e propria fase di espansione in grado di gettare le basi per una crescita stabile e duratura". 

"Il conflitto in Ucraina peggiora la situazione generale, innestandosi su un quadro già reso difficile dal perdurare della pandemia e dalle anomalie sui rincari di varie commodity - conclude La guerra sta amplificando tali complessità, alimentando incertezze, mentre le aziende avrebbero bisogno di un quadro di riferimento stabile, certo”.

I risultati dell'indagine sulle Pmi di Federlazio

"L’analisi dell’impatto sulle attività economiche mostra progressive complessità - recita il report di Federlazio - per via di un quadro in continua evoluzione, ponendo senz'altro in discussione l’equilibrio e le prospettive di rilancio del nostro sistema economico. Per avere una misurazione attualizzata dell’andamento dell’economia e degli effetti sul sistema imprenditoriale al protrarsi dello stato di guerra, abbiamo realizzato un instant survey, raccogliendo dati a confronto ad un campione qualificato di imprenditori".

"Tutti i valori positivi riferiti alle attività d’impresa sono risultati in deciso ribasso, soprattutto per le aziende che operano sui mercati internazionali. Alla luce di ciò possiamo stimare che i saldi di opinione relativi al fatturato si siano ridotti tra il 10 e il 15%, ed una contrazione fino al 20% degli indicatori di produzione e ordinativi. Gli imprenditori in questo periodo continuano a lamentare una grave difficoltà a reperire personale generico e qualificato, fenomeno questo che sta assumendo contorni sempre più netti, evidenziando asimmetrie tra indirizzi formativi e mercato del lavoro". 

"Dobbiamo tenere conto che anche tra gli imprenditori del frusinate, continuano ad emergere gravi preoccupazioni generate dall’aumento dei costi energetici, ulteriormente cresciuti a seguito degli eventi bellici. Si conferma come vera e propria emergenza il bisogno di adottare misure dirette per contrastare gli effetti del caro energia. Oltre a ciò, sebbene scongiurata da tempo, diventa di estrema urgenza affrontare la riduzione generalizzata delle tasse sul lavoro".

"Alla luce di questa nuova situazione, le valutazioni invece sui possibili impatti del PNRR restano alte. Gli imprenditori attendono ricadute positive dai progetti contenuti nel Piano, che produrrebbero benefici diretti sull’attività delle proprie imprese".

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