rotate-mobile
La storia

Gli “invisibili della Asl”, 11 posti di lavoro a rischio con la fine dell’emergenza pandemica

La lettera a D’Amato: “Abbiamo lavorato anche 12 ore al giorno ma non siamo stati inseriti nell’accordo tra sindacati e Regione"

“Egregio Assessore, le scrivo a nome mio e dei miei colleghi amministrativi che ci leggono in copia. Siamo stati assunti dalla ASL di Frosinone tramite il bando Protezione Civile durante l’emergenza Covid”. Cosi inizia la lettera che

Danilo Piroli a nome anche degli altri 10 colleghi a scritto all’assessore regionale D’Amato per chiedere la salvaguardia del posto di lavoro e per richiedere un incontro urgente.

Infatti, tra qualche giorno il 31 marzo scadrà il contratto del personale amministrativo assunto durante l’emergenza pandemica nella Asl di Frosinone, cosi come nel resto d’Italia, ma del loro futuro ancora non si hanno notizie e ovviamente sale la preoccupazione.

La lettera all’assessore D’Amato

“È probabile che si stia chiedendo chi siamo ed è proprio questa la questione che vorremmo sollevare: negli ultimi quindici mesi di lavoro siamo sempre rimasti invisibili. E da invisibili – scrivono gli 11 amministrativi della Asl nella letter a D’Amato -, si sa, è difficile farsi valere, vedere premiati i propri meriti.

Quello che abbiamo fatto insieme agli operatori sanitari in un periodo buio e senza precedenti come la pandemia da Covid-19 è stato un lavoro d’équipe, in cui tutti sono stati essenziali allo stesso modo. Credo che il nostro lavoro sia stato eccezionale, lo dico con orgoglio per noi stessi. Siamo stati vettori delle relazioni che intercorrono tra professionisti sanitari, uffici amministrativi e utenza. Ci siamo occupati dell’accettazione nei centri vaccinali, dei report giornalieri sui contagi e sui vaccini, della registrazione dei vaccinati, districandoci tra burocrazia e specialisti sanitari. Siamo stati il portavoce di tutti.

Abbiamo raccolto dati della popolazione, stilato elenchi delle vaccinazioni, registrato le vaccinazioni, gli esiti dei tamponi, prodotto gli attestati, comunicato agli uffici regionali i report giornalieri dei vaccini, dei contagi, dei decessi, raccolto i dati necessari per produrre i green pass ai lavoratori che si rivolgevano a noi senza il quale non potevano accedere neanche a un mezzo pubblico per ritornare al proprio domicilio.

Sì, abbiamo dato tanto alla pandemia. In prims la salute, infatti alcuni di noi sono stati affetti da covid quando ancora i vaccini non erano disponibili. Abbiamo lavorato fino a 12 ore al giorno ininterrottamente senza soluzione di continuità. Tanto quanto gli altri professionisti nostri colleghi. E allora perché non veniamo citati nell’accordo tra sindacati e Regione Lazio che garantisce una continuità lavorativa ed un corridoio per la stabilizzazione a tutti coloro che hanno fronteggiato il covid in prima linea? Perché solo il personale sanitario viene preso in considerazione mentre scompare quello amministrativo? E a questo punto, con il contratto in scadenza il prossimo 31 marzo ci viene da pensare: che ne sarà di noi? Qualcuno ci dirà almeno grazie? Qualcuno si renderà conto di quanto sia stata davvero importante la nostra presenza nelle aziende sanitarie regionali in cui siamo stati assegnati per più di un anno e nel periodo più cupo e buio della storia italiana e mondiale dell'ultimo ventennio?

Siamo in 11 nell'Azienda Sanitaria di Frosinone, e non sappiamo quanti altri nelle altre ASL.

Ci rendiamo conto delle difficoltà oggettive che ci sono ma le chiediamo di fare l'impossibile per darci continuità lavorativa, e permetterci di continuare a svolgere il nostro lavoro con impegno e con il sorriso sulle labbra come abbiamo sempre fatto da oltre un anno. In attesa di un suo riscontro, le porgo cordiali saluti e le lascio dei recapiti”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Gli “invisibili della Asl”, 11 posti di lavoro a rischio con la fine dell’emergenza pandemica

FrosinoneToday è in caricamento