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Venerdì, 19 Aprile 2024
il caso

Tra gli “invisibili della Asl” anche 30 infermieri impiegati nella campagna di vaccinazione

“L’ASL di Frosinone rifiuta di riconoscerci i mesi che ci spettano, considerandoci come personale interinale, quando in 30 abbiamo risposto ad un avviso pubblico”

Non sono solo gli amministrativi della Asl che in un articolo di questa mattina venivano descritti come gli “invisibili della Asl di Frosinone” ma anche 30 infermieri impegnati nella campagna di vaccinazione e reclutati tramite un avviso pubblico a voler vedere riconosciuti i loro diritti prima che sia troppo tardi.

"Cari editori, vi scrivo oggi a nome di circa 30 infermieri impiegati nella Campagna di vaccinazione anti Covid - 19, prestanti servizio nell’Asl di Frosinone. Proverò ad essere breve - si legge in una mail inviata alla nostra redazione - e a spiegarvi tutta l’ingiustizia che stiamo vivendo in poche parole, sperando voi riusciate a darci una voce che ad oggi non abbiamo.

Comincio con il dirvi che ci sentiamo parte di quelli che vengono definiti “Gli invisibili della Asl di Fr”.

A dicembre 2020 parte la famosa campagna “L’Italia rinasce con un fiore” e tramite la Presidenza del Consiglio dei Ministri viene bandito un avviso pubblico, attraverso il quale viene reclutato personale per effettuare le vaccinazioni. In molti di noi hanno risposto a tale bando e grazie a noi si è portata avanti e quasi conclusa, la famosa campagna vaccinale. Per facilitare la gestione del personale reclutato, il Commissario Straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica covid-19 d’allora Arcuri, ad oggi Figliuolo, decide di farsi aiutare da determinate agenzie del lavoro, nel nostro caso Randstad. Queste agenzie dovranno occuparsi della gestione locale del personale, del reclutamento, dell’emissione delle buste paga per le quali però paga lo Stato e non le singole agenzie interinali.

Lavoriamo senza sosta, anche facendo 14 ore di turno, vaccinando fino a 1400 persone al giorno nella nostra piccola provincia di Frosinone arrivando ad oggi: per arginare il precariato e per rinforzare la Sanità pubblica, messa in ginocchio dal Covid, viene bandita dalla Asl di Frosinone una ricognizione per futura stabilizzazione di chi, al 30/06/2022, abbia maturato i 18 mesi lavorativi presso Aziende Sanitarie o presso Enti del SSN, con almeno 6 mesi nel periodo che va dal 31/01/2020 al 31/12/2021.

L’Asl di Frosinone rifiuta di riconoscerci i mesi che ci spettano, considerandoci come personale interinale, quando in 30 abbiamo risposto ad un avviso pubblico. Negandoci il riconoscimento dei mesi, non ci permettono di essere stabilizzati ma non solo; ci impediscono di partecipare a qualsiasi stabilizzazione futura, in quanto c’è chi è stato assunto proprio nel periodo necessario per poter partecipare a questi bandi. Ad esempio c’è chi ha preso servizio l’8/02/2021 ed è ancora assunto e vede negato il diritto di essere assunto dalla ASL per la quale lavora. Chiediamo quindi all’Assessore D’amato, ma anche alla DG della ASL di Frosinone D’Alessandro che ci venga riconosciuto ciò che ci spetta.

Se la situazione non sembra ancora abbastanza intricata, c’è un altro tassello da aggiungere. Per la Campagna vaccinale la ASL di Frosinone ha assunto circa 15 infermieri con un contratto CO.CO.CO tramite un bando della Protezione Civile. Quindi un contratto che non è diretto ASL. Il punto è che anche loro, rispondendo alla Protezione Civile, non hanno il diritto di essere stabilizzati. Se i nostri mesi non vengono riconosciuti, dopo aver risposto ad un avviso pubblico, perché dovrebbero essere riconosciuti i loro? Ricordiamo che i contratti co.co.co non hanno motivo di esistere in una PA, al di fuori di situazioni di emergenza (come quella che scadrà il 31 Marzo 2022). Perché nella ricognizione della ASL di FR vengono presi in considerazione tali contratti? Noi chiediamo giustizia e chiarimenti".

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