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Omicidio Willy, la sorella Milena: “Senza di te sto annegando nel dolore”

La più piccola della famiglia Monteiro ricorda il suo ‘eroe’ ad un mese preciso dalla tragica uccisione avvenuta a Colleferro il 6 settembre

Oggi nel giorno che segna il primo mese dalla drammatica morte di Willy Monteiro, il ragazzo dallo splendido sorriso ucciso a calci e pugni in una notte di violenza senza spiegazioni, la sorellina Milena lo ha voluto ricordare con parole dolci. Willy era il suo eroe ed ora è l’eroe di tutti noi. Un mese in cui la famiglia palianese è stata travolta da un dolore immane ma anche dall’affetto giunto da tutta Italia ma anche dall’estero. Un mese in cui un ragazzo di Paliano di soli 21 anni è diventato un esempio del bene che deve prevalere sempre sulla violenza.

Le parole della sorella Milena

“É già passato un mese... Un mese senza di te amore mio, senza i tuoi scherzi, senza le tue coccole, senza il tuo sorriso, senza le tue prese in giro, senza i tuoi occhioni... Un mese – scrive la sorella Milena su facebook - senza la mia metà, la mia roccia, la spalla su cui piangere... Un mese senza di te fratellone mio. Fino ad ora non trovavo le parole adatte per descrivere tutto questo, ora ce le ho.

Ora sto iniziando davvero a rendermi conto che non entrerai più dalla porta di casa di corsa per farti la doccia per poi uscire, non mi sveglierai più buttandoti sopra di me, non mi sgriderai più, non mi toccherai più i rotoli della pancia per prendermi in giro. Ora mi rendo conto che non ti vedrò realizzare i tuoi sogni, non ti vedrò mettere su famiglia, non avrò mai dei nipotini, non avrò mai una cognata. Un mese fa mi appoggiavo su di te e ora? Ora fratellone dovrò cavarmela da sola, ora potrò solamente seguire il tuo esempio e cercare di andare avanti. E tu da lassù potrai solamente darmi la forza di andare avanti, potrai solamente guardarmi ed essere fiero di me...

Tutti ti vedono come un eroe, tutti ti ammirano, tutti ti ringraziano per il tuo gesto... Un gesto che in pochi, pochissimi avrebbero fatto, un gesto che ti è costato la vita. Chissà che sarebbe successo se ti fossi girato dall'altra parte, chissà se sarebbe morto qualcun altro al tuo posto, saresti ancora qui con me, saresti ancora qui a rompermi le scatole, saresti ancora qui a progettare il tuo futuro, a lavorare sodo per realizzare i tuoi sogni, saresti ancora qui Willy... Io avrei ancora il mio fratellone... Non starei annegando nel dolore, nello stress, nel vuoto.

Il ritratto di Willy 

Non lo accetto e non lo accetterò mai... Spero almeno che il tuo sacrificio serva a far capire alla gente che con la violenza non si risolve nulla, che la violenza serve solo a farci rimanere in un mondo che non si evolverà mai, che se si ha bisogno di sfogarsi, di dare cazzotti e calci ci sono sacchi da box e che ammazzare di botte una persona è un gesto associato ad un mostro e non ad una persona. Spero che ora i ragazzi ci penseranno due volte prima di fare a botte perché non vi fa fighi, non siete grossi, non siete invincibili, non siete uomini, non siete ragazzi, siete animali.

Il murale a Colleferro vicino al luogo dell'uccisione

Riposa in pace amore mio non sarai mai troppo lontano da non sentirti, sarai sempre nei cuori di chi ti voleva bene, di chi ti amava e chi ti ammira. "Finché noi lo ricorderemo Willy non morirà" ti amo fratellone”.

Concetti ribaditi anche da primo cittadino di Paliano Domenico Alfieri in un post su facebook che parla anche dell’inasprimento delle pene deciso in questi giorni. “Un mese. Un mese da quella maledetta notte che ha spezzato la vita del nostro amato Willy. Una notte che ha cambiato per sempre ognuno di noi. Un mese di dolore che mai si attenuerà, un mese di sconcerto e di incredulità. Ma anche un mese che ci ha fatto sentire ancor di più Comunità, che ci ha stretto e fatto stringere alla famiglia di Willy.

Solidarietà e amore, sentimenti che caratterizzano la nostra Comunità, i nostri giovani e mi rendono ancor più orgoglioso di rappresentarla. La cosa più importante ora è non rendere vana la scomparsa del nostro Eroe, Willy.

Si, perché per me Willy è un Eroe. Continuare a riflettere su quanto accaduto, chiedersi il perché di tanta rabbia e disagio e cercare di cambiare le cose. Non basta inasprire le pene ma è necessario aprire una discussione, un confronto con le Famiglie, la Scuola, la Chiesa, i Giovani e le Istituzioni. È nostro dovere farlo, è nostro dovere non rendere vano il sacrificio del nostro Eroe Willy. Perché di Eroe si parla”.

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