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Paliano, arte e vino insieme contro la violenza psicologica e gli abusi

Il progetto Filari in Arte nasce da una libera collaborazione tra l’artista Maria Teresa Cicini e la Società Agricola Maria Elena Sinibaldi

Il progetto Filari in Arte nasce da una libera collaborazione tra l’artista Maria Teresa Cicini e la Società Agricola Maria Elena Sinibaldi. Arte e Vino, insieme, per non restare in silenzio davanti alla violenza psicologica, alla manipolazione affettiva, agli abusi di ogni genere. Il progetto prevede l’etichettatura ‘urlante’ di un vino rosso e di un vino bianco,una mostra nel vigneto, la vendita di bottiglie solidali.
L’etichettatura del vino,con le immagini dei dipinti che contrastano questo tipo di abuso, è nata a gennaio 2022. L’idea prende forma in seguito ad una proposta da parte di Maria Teresa Cicini, circa la possibilità di etichettare due vini, un Cesanese del Piglio e un Moscato bianco, con le immagini raffiguranti volti di donna per contrastare ogni forma di violenza. Proposta accolta nell’immediato da Maria Elena Sinibaldi, sensibile alla tematica e immediatamente disponibile al progetto.

‘Lasciar decantare messaggi importanti sulla tavola della gente, durante un convivio, sorseggiando un buon vino, con una bottiglia dall’etichetta simbolica ed ‘urlante’, è un altro modo per diffondere l’importanza di non restare in silenzio davanti questa subdola forma di violenza’ dichiara Maria Teresa Cicini. 
‘Il progetto mi è piaciuto subito, ho condiviso tutto conil mio socio Luca Attura, e immediatamente abbiamo deciso di salire a bordo’, sostiene Maria Elena Sinibaldi. ‘Abbiamo individuato due vini da poter etichettare in modo alternativo, un Cesanese del Piglio e un Moscato e in questi mesi abbiamo lavorato per rendere concreto il progetto’.

Il progetto prevede inoltre una mostra,pianificata per il 19 giugno 2022, a Paliano,tra i filari, nella campagna dell’Alta Ciociaria, adagiata sulle colline di Santa Maria di Pugliano. La mostra si articolerà in tre momenti, l’abuso, la consapevolezza, la rinascita. Più di 100 opere tra i vitigni. In un primo momento, la donna perde la propria identità, per poi riscattarsi e risollevarsi più forte di prima. Come l’Araba Fenice risorge dalle proprie ceneri, le donne rinascono dal proprio dolore, dalla loro morte interiore. Reagiscono, si rialzano più forti di prima e coltivano la loro resilienza.  La pittura si fa voce del grido strozzato in gola della donna, la creatura nobile per eccellenza, portatrice sana di bellezza. In questa occasione potranno essere acquistate le bottiglie di vino, e una parte del ricavato andrà devoluta all’associazione antiviolenza Stella Polare.
Maria Teresa Cicini Pittrice autodidatta nasce a Roma nel 1975 e segue studi di carattere antropologico. Lavora nel mondo della comunicazione. L’arte è una passione. Non frequenta accademie o corsi di pittura. In seguito alla pandemia da Covid 19 il richiamo verso la pittura nasce, cresce ed esplode l'arte su tela, o per meglio dire, inizia l’esternazione contro un abuso silenzioso. Inizia così la rappresentazione della sofferenza da abuso narcisistico, a volte, anticamera del femminicidio. In dieci mesi più di 100 opere su tela.
Volti di donne sofferenti, sottomesse, un esercito silenzioso di creature impaurite, schiave di situazioni sottese, incomprensibili all'immaginario comune. La sottomissione, il tormento, la paura, l’alienazione, la follia, la perdita di identità, il terrore, la vergogna, la menzogna, il gasligthing, ma anche la riflessione, la speranza, la rivalsa, il cambiamento, la rinascita. Donne sopravvissute. Donne guerriere. È un’arte di denuncia verso chi ha inflitto abusi ed ingiustizie alla creatura nobile per eccellenza. La donna. Un'arte che vuole essere in prima fila contro ogni forma di silenzio. 

La Società Agricola Maria Elena Sinibaldi è nata negli anni ’60 dall’opera dei suoi nonni materni, Maria e Augusto, e successivamente di suo padre, Giuseppe, che ha sapientemente proseguito e fortificato la loro opera. All’età di 13 anni Maria Elena era già perfettamente a proprio agio tra i filari e nella cantina. Con il passare degli anni è cresciuta la passione per il buon vino e l’esperienza per portarlo dalla vite alla bottiglia fino ad arrivare, da qualche anno, ad ottenere il riconoscimento I.G.T. (Indicazione Geografica Tipica).
L’azienda è immersa nella campagna dell’Alta Ciociaria. Adagiata sulle colline di Santa Maria di Pugliano in quel di Paliano (470 mt s.m). Impiantata sul limitare di boschi di macchia mediterranea che la riparano dai venti freddi del nord. Gode di un’esposizione al sole assolutamente perfetta, una parte su colline di terra tufacea venata d’argilla e una parte su terra rossa e calcarea, un binomio perfetto per terra e microclima.
 

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