Patrica, la Recall non molla: presentato un nuovo progetto per un impianto di biomentano
La denuncia arriva dall’associazione Civis di Ferentino che parla anche delle “mancanze” degli uffici comunali
E’ di queste ore la notizie che la Recall Frosinone srl ha presentato un nuovo progetto, sempre per la realizzazione di un impianto di produzione di biometano dalla frazione organica della raccolta differenziata, e sempre nello stesso sito individuato nel Comune di Patrica. Infatti, contestualmente alla rinuncia al vecchio progetto, in data 30 Ottobre 2018 la Recall ha depositato un nuovo elaborato presso l’Area Valutazione Impatto Ambientale VIA della Regione Lazio.
La presentazione del nuovo progetto
“Della presentazione del nuovo progetto la nostra associazione – spiegano in una nota gli esponenti di Civis - non aveva alcuna notizia, potendo conoscere solamente la determinazione contenente l’archiviazione dell’istanza per rinuncia della Recall, pubblicata il 14 Novembre u.s. sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio. E’ pur vero che il Comune di Patrica aveva ricevuto l’avviso della Regione Lazio dell’avvio del nuovo procedimento e del deposito del nuovo progetto della Recall, come risulta dal sito web della Regione, avviso che però è stato trascurato dall’amministrazione comunale che non ne ha dato notizia.
Troppa leggerezza degli uffici comunali
Non è scusabile la leggerezza con la quale gli uffici comunali hanno trattato una comunicazione tanto importante. La collaborazione fra le associazioni e l’amministrazione comunale non può essere a senso unico, e questo episodio non depone a favore del suo prosieguo, in passato fruttuosa ma oggi non più.
Il Sindaco è certamente in buona fede, ma l’attività degli uffici mostra inefficienze che compromettono l’attività di tutela ambientale e rendono assai difficile il rapporto con il Comune. Inoltre, non ci sembra opportuno “convocare in Comune” l’impresa in considerazione del fatto che il luogo deputato a dirimere le questioni legate al procedimento è la Conferenza di Servizi allorché sarà indetta dalla Regione.
Perché il nuovo progetto?
I motivi per i quali la Recall ha deciso di rinunciare al vecchio progetto e depositare una nuova istanza sono presto detti: con la riforma del procedimento di Valutazione d’Impatto Ambientale entrato in vigore all’inizio di quest’anno, il provvedimento di VIA costituisce titolo per tutte le autorizzazioni all’esercizio dell’impianto. Inoltre, il procedimento deve concludersi entro 120 giorni, ed a mente della Legge 241/90 la mancata espressione di parere da parte degli enti ed amministrazioni che partecipano alla conferenza di servizi, equivale ad un parere positivo. In un colpo solo ed in tempi rapidi, la Recall punta ad ottenere l’autorizzazione ad avviare l’impianto; una strategia cinica ma pienamente legittima ed efficace
Pertanto, non possiamo che rettificare quanto già comunicato: la vicenda non è chiusa, Recall non molla. Ma nemmeno Civis. Appena avrà accesso agli elaborati progettuali, la nostra associazione presenterà le osservazioni e parteciperà al procedimento, ma fin da ora si ribadisce che - al di là della moderna e sofisticata tecnologia utilizzata dalla Recall - è la scelta del sito ad essere errata, sito che non è idoneo ad ospitare l’impianto progettato per molteplici ragioni. Riteniamo che assentire la collocazione di un impianto di trattamento rifiuti in aree non compatibili con tale attività, può costituire un pericoloso precedente. La sostenibilità ambientale dell’intervento non è affatto garantita, specie in considerazione del fatto che sono in corso i procedimenti per le autorizzazioni all’esercizio di altri due nuovi impianti per il trattamento di rifiuti - diversi dalla frazione organica, nella stessa area e sempre nel Comune di Patrica - per la capacità complessiva di circa 700.000/ton all’anno.
Gli altri impianti di Biometano
L’aumento delle percentuali di raccolta differenziata ed il parallelo aumento dei costi di trattamento della frazione organica, sono elementi che debbono essere considerati: esiste l’obiettiva necessità di soddisfare il fabbisogno di gestione della frazione organica puntando sul recupero. Oltre alla “fame” di impianti, la pioggia di contributi e finanziamenti per la produzione di biometano costituisce altro fattore di spinta all’esercizio di nuove attività. D’altra parte, però, nell’arco di pochi mesi si sono moltiplicate le iniziative per la realizzazione di impianti di produzione di biogas o biometano nella Valle del Sacco per una capacità impiantistica per 400.000 ton/anno ben superiore al fabbisogno attuale e futuro.
La sostenibilità ambientale di una tale concentrazione va attentamente e scrupolosamente valutata, visto il grave stato del nostro territorio”.