Piglio, la storia del Santuario della Madonna del Monte
Il luogo di culto è a quota 1100 e fino agli anni 60 era meta di pellegrini
I documenti dell’archivio parrocchiale della Collegiata Santa Maria Assunta in Piglio sono stati oggetto di attento studio da parte dell’infaticabile don Marcello Coretti parroco a Piglio dal 2000 al 2009.
Risulta, che prima della Guerra il clero e i devoti pigliesi si recassero il 5 Marzo in pellegrinaggio al Santuario della Madonna del Monte, sito ad Est del Paese a quota 1100, per ringraziare dello scampato pericolo della fredda stagione invernale e per auspicare buoni frutti dalle stagioni successive che sono le più produttive per l’agricoltura.
Un pellegrinaggio che si è protratto fino agli anni ’60 con l’arciprete Don Orazio Cerrocchi e poi passato nel dimenticatoio.
"Visto che per il recupero del Santuario - ci dice lo storico e scrittore pigliese Giorgio Alessandro Pacetti - sono state impegnate considerevoli somme, sarebbe opportuno pensare anche alla successiva manutenzione interna che esterna da parte della civica amministrazione che è proprietario del sacro edificio.
Anche l’occhio vuole la sua parte!
Il Santuario aveva perso progressivamente negli anni ’60 la sua importanza a causa della disaffezione del clero e dei fedeli, tanto da diventare un ricovero per maiali e capre, un luogo di cui ognuno faceva uso a suo piacimento.
Dopo l’intervento di Carlo Picone, che mandò le immagini televisive del Santuario su RAI Due, nella rubrica “C’è da salvare”, andata in onda il 5 Maggio del 1985, alle ore 13,30, il Ministero dei Beni Culturali, prese l’iniziativa e tramite la Soprintendenza ai Beni Monumentali ed Architettonici del Lazio, diede inizio allo studio del progetto di recupero e varò una proposta di finanziamento delle opere, insieme alla Civica Amministrazione, chiedendo i contributi necessari alla Cassa Depositi e Prestiti e alla Regione Lazio.
Ora il Santuario della Madonna del Monte, sito ad Est del Paese a quota 1100, tornato finalmente al primitivo splendore, è anche meta degli escursionisti, amanti della montagna, in quanto facente parte integrante del sentiero Europeo E1.
Sarebbe auspicabile una ripresa del tradizionale pellegrinaggio anche per ridare una dovuta importanza all’intero e sacro edificio, e anche per non vanificare i soldi investiti".