Profughi ucraini, l'accoglienza generosa degli italiani abbandonati dalle Istituzioni
Significativo il servizio realizzato dalla redazione di Striscia La Notizia che parte da Cassino e racconta il disagio che stanno vivendo coloro che hanno deciso di dare una casa a donne e bambini fuggiti dalla guerra
Ciò che blocca l'accoglienza in Italia è l'apparato Istituzionale che non funziona come dovrebbe. O meglio, funziona solo se hai le conoscenze giuste ed i canali giusti. E non parliamo per sentito dire ma con esperienze vissute che oramai sono note a noi giornalisti. Il sistema accoglienza, senza che ci giriamo troppo attorno con le parole, di accogliente ha solo le 11 lettere che danno vita alla parola che dovrebbe raccbiudere un universo di emozioni. La realtà invece mostra ben altro.
L'indagine 'Welcome to Italy' non ha insegnato nulla, e soprattutto non ha portato a rivedere alcuni aspetti di quel decreto ministeriale che regola il flusso dei profughi (Ucraini o altro che siano) e quanto le Prefetture dovrebbe fare per controllare, verificare, accertare che le regole vengano rispettate e non applicate solo su carta.
I Comuni italiani, in questo caso i 91 presenti in provincia di Frosinone, hanno dato la disponibilità ad accogliere le famiglie provenienti dalla guerra, donne con bambini, anziani e malati. Una vera e propria gara di solidarietà che ha visto Cassino in testa. Perchè Cassino è la 'città della pace' che ha patito le brutture della seconda guerra mondiale. La città che è stata cancellata dalle bombe come Mariupol e quindi è ben consapevole del dramma che si prova.
A Cassino, oramai da due mesi, sono arrivate decine di persone terrorizzate, spaesate e addolorate da quanto i loro occhi hanno dovuto vedere. Da due mesi gli abitanti di Cassino sopperiscono a quella carenza Istituzionale che è stata denunciata anche da Striscia la Notizia nel servizio andato in onda la sera del 25 aprile. L'unica nota di generosità arriva da privati che si sono organizzati per raccolte alimentari, di vestiario e corsi di Italiano per adulti come nel caso della Banca Popolare del Cassinate.
Il resto è fermo allo scorso mese di marzo e non c'è via di uscita neanche per i bambini che hanno diritto ad andare a scuola. Manca il codice fiscale che deve essere rilasciato dal MInistero dell'Interno che ha delegato i commissariati di Polizia a registrare le famiglie: un'attesa di settimane per essere convocati perchè la Polizia svolge anche altro e non solo questo ma sempre con lo stesso numero di dipendenti.
L'accoglienza su carta in provincia di Frosinone è divenuta realtà solo con la mobilitazione di parrocchie, associazioni di volontariato e cittadini che hanno dato e continuano a dare aiuto alla popolazione ucraina senza alcun sostegno economico e senza un vero punto di riferimento. Il terzo settore, quello che regola l'assessorato ai Servizi Sociali, è senza fondi da mesi ed ancor prima che scoppiasse la guerra e dell'arrivo della Pandemia. Anche su questo aspetto potremmo scrivere molto e molto altro. Preferiamo fermarci qui e ricordare a chi si occupa della gestione dei fondi di accoglienza che lanciare un grido di aiuto, denunciare una lentezza burocratica, non sempre deve essere compito dei giornalisti che devono dar voce a chi voce non ha, e non dar risalto a parate inesistenti ed operazioni mediatiche di facciata. La pancia dei bambini non si riempie con foto e selfie ma con pane, pasta e carne.