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La vicenda / Cassino

Reno De Medici, i sindacati si appellano la prefetto Liguori per accellerare la riapertura

Le maestranze hanno chiesto la convocazione di un tavolo tecnico con la proprietà,, l'amministratore giudiziario e un rappresentante della Regione per discutere anche della scadenza dell'AIA

L'ennesima richiesta di incontro, questa volta con il prefetto, per arrivare a porre fine alla vicenda Reno De Medici. Le organizzazioni sindacali che rappresentano gli operai della cartiera di Villa Santa Lucia, ferma da oltre un mese, hanno chiesto a sua Eccellenza Ernesto Liguori, la convocazione di un tavolo tecnico tra l'azienda, l'amministratore giudiziario della AeA e per avere 'la presenza di un rappresentante della Regione Lazio dal momento che rilevante, nella vertenza, la validità dell’autorizzazione rilasciata dallo stesso ente'.

Un confronto che è l'ultimo atto di un braccio di ferro che oramai va andati da mesi e che vede da un lato la Procura di Cassino e l'amministratore giudiziario da essa nominato, il dottor Barillaro, chiede la messa in sicurezza del depuratore interno all'industria cartaria, dall'altra i vertici della Reno De Medici che pur prendendo atto della necessità di mettere a norma l'impianto, non riescono a trovare un punto di incontro.

L'attuale blocco della produzione scaturisce dalla non possibilità, seconodo l'azienda, di scaricare nei parametri consentiti dalla Legge. L'autorità giudiziaria infatti ha revocato le deroghe che sono illegali. E dopo il riadeguamento dell'impianto di depurazione del Cosilam, non è più possibile far confluire al suo interno portate di acque nere superiori alla norma. L'unica soluzione per far ripartire la produzione, secondo la Procura, è quella di rendere fruibile in maniera adeguata il depuratore interno alla cartiera. 

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