Nel 1989 Antonio Del Brocco, presidente del circolo bocciofilo Badia Ceccano (Frosinone) scriveva: “la società contemporanea sembra essere destinata ad esaltare ed amplificare ogni giorno di più tutte le forme di individualismo, a separarci quasi l’uno dall’altro”. Tre anni fa, nel 2020, con l’avvento della pandemia da messaggio è diventato monito. Coincidenza: nello stesso anno la sede del circolo è stata dismessa per via di una querelle giudiziaria e ancora oggi i soci girovagano in cerca di una sede definitiva o comunque adeguata alle loro esigenze. 

Attualmente il circolo bocciofilo è ospite del comune di Patrica ma qui dispone di una sola pista utilizzabile (di norma ne servono come minimo tre). Nonostante queste difficoltà, l'associazione ha resistito, anche grazie alla dedizione verso i pazienti provenienti dall'ASL, che beneficiano delle attività sportive offerte dal circolo.

Inoltre, recentemente, il circolo ha ottenuto un risultato di grande prestigio partecipando ai Campionati Nazionali Paralimpici presso il Bocciodromo del Centro Federale. Nonostante le limitazioni logistiche e strutturali del territorio, la società si è classificata tra le prime otto, dimostrando un notevole successo. Tuttavia, l'allenarsi senza una sede propria rappresenta ancora una sfida titanica per il circolo. Nonostante tutto, i membri dell'associazione mantengono la volontà di rimanere attivi e continuare a praticare il loro sport, nonostante le difficoltà incontrate.

La domanda però sorge spontanea: possibile che il circolo e i suoi soci debbano spostarsi in un altro comune e non poter usufruire di uno spazio pubblico nella loro città?