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La giunta Raggi scarica colpe (e rifiuti) su Colleferro e Roccasecca

Sanna replica all'Ass. capitolino: "invece di pensare alla discarica chiusa pensino ad arrivare al 70% con la differenziata"

Nonostante oramai la discarica di Colle Fagiolara sia chiusa da mesi e mesi nei Palazzi romani ancora si parla di questo terreno tra il nord della provincia di Frosinone ed il sud di quella di Roma come la "pietra dello scandalo" per il problema della gestione dei rifiuti capitolini.

La discarica di Colleferro chiusa in anticipo - come riporta romatoday.it - , quella di Roccasecca non allargata. Katia Ziantoni, l'assessora di lotta al governo, continua ad attaccare Nicola Zingaretti. Lo fa indicando le situazioni che hanno portato, a suo dire, agli attuali problemi rifiuti della Capitale. Non il piano sbandierato per anni dall'amministrazione Raggi, impegnata a dire che gli impianti non servivano perché la differenziata sarebbe arrivata al 70% nel 2021. Non la mancanza di impianti e di discarica della città eterna. Non il cambio di 5 amministratori delegati di Ama da parte della giunta a cinque stelle. Non l'assessorato ai rifiuti lasciato vacante per un anno e mezzo. La colpa, per la responsabile dei rifiuti capitolini, è delle chiusure delle discariche di Colleferro e Roccasecca, territori ricadenti fuori dall'ato territoriale di Roma. 

Niente ampliamento per la discarica di Roccasecca

L'assessora, al solito con un post su facebook, attacca: "Il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, continua a dichiarare falsità sulla gestione dei rifiuti tacendo sui fatti e sui numeri della crisi laziale. Mentre l'Assessore Valeriani accusa la Capitale di far lievitare i costi della gestione dei rifiuti dimentica che solo la chiusura anticipata della discarica di Colleferro, decisa dalla Regione Lazio nel 2020, è costata ai romani circa 3 milioni di euro. Una cifra incredibile". 

A Colleferro affianca quindi Roccasecca: "A questo si aggiunge il mancato completamento del V bacino della discarica di Roccasecca, sulla quale la Regione Lazio sarebbe già potuta intervenire. Il Presidente, però, anziché trovare soluzioni ha preferito sfornare ordinanze politiche contro Roma Capitale. I cittadini romani, per decenni, hanno ospitato dentro la città la discarica più grande d'Europa, Malagrotta: una buca gigantesca che insisteva sugli stessi territori, ormai gravemente compromessi, sui quali oggi ci chiedono di tornare". 

Quindi Ziantoni spiega i motivi del ricorso: "Roma Capitale ha presentato ricorso al Tar perché ritiene che il Piano Industriale di Ama Spa sia l'unico strumento attraverso cui pianificare la gestione dei rifiuti nella Capitale. Non esistono ricette facili, occorrono soluzioni strutturali. Ci tengo, infine a chiarire che il Tar non ha respinto il nostro ricorso all'ordinanza di Zingaretti, ma ha fissato per il 25 Maggio la prima discussione. Un atto necessario visti i continui ordini della Regione che impediscono, di fatto, ogni confronto con l'Amministrazione Capitolina".

A smentire l'assessora Ziantoni è il sindaco di Colleferro, Pierluigi Sanna: "L'assessora capitolina Ziantoni parla di Colleferro col solito fare che ha caratterizzato l'Amministrazione di Roma Capitale da quando c'è la Raggi. Di fronte al guaio: meglio trovare altre responsabilità. Parla di 3 milioni di euro che si presume sia costata ai romani la chiusura della discarica di Colleferro e come al solito i drammi che abbiamo vissuto in provincia non risultano all'appello, non sono quantificabili in euro". 

Sanna ricorda alla pasionaria dei rifiuti che "Colleferro è uno dei comuni più inquinati del Lazio (sito di interesse nazionale per inquinamento ambientale, discarica più grande del Lazio dopo Malagrotta, due inceneritori, centrale elettrica, cementeria, fusti tossici) e che ha pagato il più caro prezzo per le assenti pianificazioni della Capitale: per oltre un anno e mezzo 70 camion al giorno hanno scaricato nella nostra discarica i rifiuti di Roma; gli odori nauseabondi e non solo si sono sommati a quelli che per anni hanno addolorato la nostra città; nel novembre 2019 Colleferro ha dovuto piangere la morte di un suo cittadino mentre lavorava in discarica. Che prezzo vogliamo dare a tutto ciò?". 

E ancora il sindaco di Colleferro attacca: "Che prezzo hanno pagato i romani per le fantasiose programmazioni fatte dai vari assessori susseguitisi perché non si trovava mai la quadra al Campidoglio? Quanto è costato avviare la raccolta porta a porta col passo del gambero nei vari municipi? Che responsabilità ha chi non è stato capace di dare un degna operatività ad una società come Ama? Ormai lo abbiamo capito bene che la soluzione è sempre quella di non fare nulla e poi scaricare sugli altri che oggi hanno la raccolta porta a porta al 70 per cento, ma una cosa dev'esser chiara: il nostro territorio sa farsi valere e la sua tradizionale operosità ci porta a risolvere i problemi invece che a schivarli. Roma ha bisogno dei suoi impianti e c'è stato tutto il tempo per pensarli e realizzarli. Come si direbbe a Roma "Dateve 'na mossa voi" invece di pensare sempre a Colleferro e alla provincia che ha già dato!". A dichiararlo Pierluigi Sanna, sindaco di Colleferro".

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