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La lunga giornata della Saxa Gres, il consiglio di Stato accoglie l’appello ma la dirigenza “professa” serenità

Ora si aprirà una nuova fase processuale. I sindacati contro le associazioni che: “mettono a rischio lunghi processi di riconversioni industriali”

Il giorno 8 luglio 2021 il Consiglio di Stato ha accolto l’appello sul ricorso proposto da Anagni Viva, Rete per la Tutela della Valle del Sacco (Retuvasa), Comitato residenti Colleferro contro la Regione Lazio e i Ministeri della Transizione Ecologica e della Salute, non costituiti in giudizio, nei confronti di Saxa Gres S.p.a., per la riforma della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Tar) che aveva dichiarato improcedibile il ricorso.

I ricorrenti avevano presentato ricorso contro l’autorizzazione di un impianto produttivo di gres porcellanato, con recupero di rifiuti pericolosi, ovvero di scorie risultanti dal processo di termovalorizzazione di rifiuti. In sede giurisdizionale, il Consiglio di Stato ha accolto l’appello dei ricorrenti, e «[…] ha dedotto (primo motivo di appello) la nullità della sentenza di primo grado n. 12805/2020, resa dal T.a.r. per il Lazio, per violazione del contraddittorio» e «nella peculiarità della fattispecie, in un vulnus dello stesso a cagione del quale il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale accoglie l’appello e, per l’effetto, annulla la sentenza n. 12805/2020, resa dal T.a.r. per il Lazio, e rimette la causa al giudice di primo grado ai sensi dell’art. 105, comma 1, c.p.a.». Questa sentenza accoglie dunque le ragioni, rappresentate dal nostro legale, Avv. Vittorina Teofilatto, supportate da osservazioni e documentazioni raccolte con esclusiva attenzione alle motivazioni tecnico-scientifiche relative all’oggetto del ricorso, che sono state presentate dalle tre Associazioni ricorrenti, parte attiva insieme con i numerosi Comitati, Associazioni e Movimenti civici che costituiscono il Coordinamento Ambientale di Anagni, impegnato da oltre un decennio nel contrastare le problematiche, note e meno note, relative all’inquinamento ambientale.

Ora una nuova fase processuale

“Dopo questa sentenza - si legge in un nota delle Associazioni firmatarie dell’Appello al Consiglio di Stato: Anagni Viva - Comitato residenti Colleferro – Rete per la Tutela della Valle del Sacco, il coordinamento ambientale di Anagni, Raggio Verde, Diritto Alla Salute, Quartiere Cerere -  si aprirà una nuova fase processuale  necessitata dal rinvio al primo giudice.  Ora siamo di fronte ad una nuova sfida, ardua per complessità e difficoltà. Fortunatamente, va rilevato che da alcuni giorni non soltanto il Coordinamento, ma altri movimenti civici e tanti singoli cittadini stanno animando un forte moto di opposizione al procedimento di autorizzazione da parte della Regione Lazio al progetto di un biodigestore per il trattamento dei rifiuti organici da installare nel territorio di Anagni, per il quale il Sindaco si è favorevolmente espresso. È una sfida che mette in gioco non soltanto la sostenibilità ambientale del territorio e la tutela della salute dei residenti, ma anche le residue aspirazioni ad un modello di autentico sviluppo sostenibile per il nostro territorio, ben altrimenti promosse ed operanti in altri contesti provinciali e regionali. È una sfida che richiederà chiarezza di intenti, individuazione di strumenti efficaci, collaborazione dei cittadini, per raggiungere l’obiettivo della revisione/annullamento della autorizzazione concessa”.

La serenità dei vertici aziendali

“Rispondo solo per comunicare ai miei lavoratori di stare sereni e di non farsi allarmare da chi cerca pubblicità lucrando sulle paure e facendo leva come al solito sulla non conoscenza dei fenomeni. Se pensano con argomenti falsi ed azioni opache di frenare la crescita e lo sviluppo verso transizione ecologica, hanno sbagliato strategia”.

Cosi commenta le recenti dichiarazioni che riguardano la sua azienda, Francesco Borgomeo, Presidente del Gruppo Saxa e da poco nominato Cavaliere al Merito della Repubblica per decreto del Presidente Sergio Mattarella che poi continua.

“Contrariamente a quanto si vorrebbe far credere, il Consiglio di Stato non ha rimesso in discussione l’AIA, ormai consolidata e incontestabile. La sentenza ha riguardato passaggi meramente processuali e pertanto non ha comportato alcun effetto sul provvedimento di VIA che ha dunque mantenuto e che mantiene la sua validità ed efficacia. L’AIA ormai consolidata è anch’essa ovviamente valida ed efficace per mancanza di contestazioni. In forza di tale titolo autorizzativo, Saxa Gres è dunque pienamente legittimata a proseguire la sua attività imprenditoriale.

“Continueremo a lavorare come sappiamo fare, dovendo tollerare chi gioca sulla pelle di tante famiglie che in provincia di Frosinone e non solo, sono impegnate nel percorso di riconversione e salvataggio dei propri posti di lavoro e del proprio futuro”.

I sindacati dalla parte dell’azienda

“Siamo stanchi di associazioni domestiche che spaventano le aziende con atteggiamenti pretestuosi ed inutili, entrando nel merito di progetti complessi di cui non hanno alcuna conoscenza e competenza per intervenire.

Si mettono continuamente a rischio faticosi e difficilissimi percorsi di riconversioni industriali su cui tutti, sindacati, imprese e istituzioni abbiamo tanto faticato per evitare licenziamenti di massa di cui sempre più si sente parlare. Come CGIL CISL UIL chiediamo responsabilità e correttezza nell’agire, evitando allarmismi, e speculazioni sulla pelle dei lavoratori, per non trovarci di fronte a nuove e più drammatiche crisi industriali”.

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