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L’artista Fausto Delle Chiaie da Sgurgola a Roma anche ai tempi del Covid: “Sono l’unico museo aperto”

Da 32 anni parte in treno dal comune ciociaro e va a esporre le sue opere sul marciapiede tra il Mausoleo di Augusto e l'Ara Pacis. Però vive di stenti. Protagonista, dopo un reportage di 7 anni fa, del programma "Che ci faccio qui" di Iannacone su Rai3

Sette anni fa era stato il protagonista del reportage “La bellezza incomprensibile”, nel programma “I dieci comandamenti”, e ora lo è stato dell’ultima puntata del nuovo programma di Domenico Iannacone su Rai3: “Che ci faccio qui”. Si parla dell’artista Fausto Delle Chiaie, esponente dell’infrazionismo. Ormai da 32 anni parte in treno da Sgurgola (Frosinone) e va a esporre le sue opere sul marciapiede tra il Mausoleo di Augusto e l’Ara Pacis di Roma.

Ai tempi del Coronavirus e della chiusura degli istituti culturali, come ha evidenziato nell’occasione Delle Chiaie, “sono stato l’unico museo aperto”. Proprio perché realizzato all’aperto: “Il mio corpo riesce a comunicarmi meglio agli altri in uno spazio all’aria apperta - ha spiegato - Se fossi al chiuso, tale comunicazione non esisterebbe e anche i lavori perderebbero gran parte del loro significato”.

È anche la storia, però, di un uomo che ha 77 anni e vive di stenti. “Oggi - così nel programma “Che chi faccio qui” - solo la legge Bacchelli, nata per aiutare chi si è distinto nel mondo della cultura e dell’arte e che versa in uno stato di necessità, potrebbe porre rimedio e alleggerire la sua pesante situazione”. Sulla piattaforma Change.org è stata lanciata una petizione per l'attivazione di un "vitalizio" a favore dell'apprezzato interprete dell'arte contemporanea. 

L'artista Fausto Delle Chiaie: da Sgurgola a Roma anche ai tempi del Covid

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