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Il Sin Valle del Sacco? “Un freno allo sviluppo industriale del territorio”

L’affondo della Diurni (Unindustria Frosinone) ad inizio della campagna elettorale

Tra qualche ora inizia la campagna elettorale in vista delle prossime elezioni amministrative, i nomi sono stati presentati e le liste chiuse. Chiunque sarà eletto nella zona che comprende anche il sud della provincia di Roma e la Ciociaria si troverà ad affrontare in maniera, speriamo più seria e concreta di quanto fatto fin’ora, il problema del Sin della Valle del Sacco.

Per troppi anni si è vagato nel nulla in attesa della bonifica dei siti inquinati ed ultimamente dopo il caso Catalent si è parlato della riperimetrazione delle zone innescando un corto circuito tra la regione zingarettiana ed il Mite a trazione M5S. Ora arriva l’appello forte di Unindustria Frosinone per bocca della Diurni che parla senza mezza termine di “freno per lo sviluppo industriale del territorio”. In pratica ci indica la strada per i nuovi investimenti ma ci voglio certezze e risultati concreti a breve termine.

“Nei giorni scorsi abbiamo letto e sentito, in particolare sulla stampa locale, diverse affermazioni e dichiarazioni riguardanti la situazione del Sin della Valle del Sacco e delle implicazioni annesse. Il clima di campagna elettorale che ci accompagnerà fino al prossimo 25 settembre enfatizza sicuramente il dibattito sulla questione e come imprenditori e cittadini, pretendiamo innanzitutto serietà, responsabilità e risposte concrete. A questo proposito, ci preme condividere alcune considerazioni utili per capire lo stato dell’arte della situazione legata al SIN e i futuri scenari che si potrebbero aprire”. Cosi Miriam Diurni un industria Frosinone in una nota che poi prosegue:

“L’attuale situazione del SIN, freno allo sviluppo industriale del territorio, senza sicuramente apportare alcun beneficio dal punto di vista ambientale, va indubbiamente risolta, individuando un percorso di risoluzione basato su evidenze scientifiche e dati oggettivi, scevri da ideologie e strumentalizzazioni.

Quanto accaduto, a partire dal caso Catalent a tutti ormai noto; dalle dichiarazioni del Presidente della Regione Zingaretti in Assemblea di Unindustria, fino alle ultime comunicazioni del Mite, hanno sicuramente fatto rilevare la centralità della questione relativa al SIN della Valle del Sacco nel panorama industriale del territorio laziale.

Da allora, spesso il dibattito politico si è mischiato all’oggettività dei fatti, parlando di vittoria o sconfitta, di torto o ragione. Non è questo il livello di operatività su cui puntiamo la nostra attenzione, avendo ben presente che a vincere o perdere, in questa partita, è sempre e solo il territorio.

Oggetto di attenzione degli ultimi giorni è la risposta del Mite al Commissario Straordinario nominato dalla Regione per gli interventi sui “siti pubblici” dell’area del SIN (non anche per le aree private, per la precisione) che finalmente delinea un percorso che, come sappiamo, la Regione si sta attivando a seguire.

Il percorso, fondato su rilevazioni scientifiche e certe che supera gli attuali limiti di perimetrazione del SIN basati invece su un criterio di potenzialità dell’inquinamento, vedrà, oltre alla preziosa collaborazione dell’Arpa, sicuramente anche il nostro supporto nel fornire dati e informazioni in nostro possesso, fiduciosi che dalla collaborazione di tutti potremmo finalmente delineare una strada, fondamentale per le imprese, valida per il rispetto dell’ambiente e per rilanciare investimenti produttivi sul territorio.

Quello che Unindustria ha sempre tenuto a precisare è che gli imprenditori non chiedono sconti o scorciatoie, ma solo procedure e tempi certi per realizzare i propri investimenti e questa, oggi, diventa la pretesa legittima di chi in questo territorio ha creduto, portando lavoro e sviluppo.

Lo sviluppo economico e la sostenibilità ambientale non sono in contrapposizione e devono rappresentare congiuntamente interesse ed obiettivo di tutti. In primis di noi imprenditori che lavoriamo e viviamo in e per questo territorio. L’auspicio e la nostra richiesta è che questi mesi vengano utilizzati per trovare soluzioni che rilancino questo territorio e non per dividerci senza costrutto. Questo è quello che continueremo a chiedere e a pretendere”.

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