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Ecco quando torneranno sotto i 2 euro al litro benzina e diesel

Molti benzinai hanno già ribassato, ma il taglio di 15 centesimi arriverà con il via libera al decreto. Negli scorsi giorni ci sono state speculazioni? Ecco come stanno le cose

E' iniziata nelel ore scorse quella che dovrebbe essere una lunga discesa dei prezzi internazionali di petrolio e carburanti, con il greggio tornato sotto i 100 dollari al barile. Così ieri mattina anche in Italia molti benzinai hanno ribassato benzina e gasolio. Tuttavia - come riporta today.it - i prezzi sono scesi molto poco. Restano ancora sopra la soglia fastidiosissima di 2 euro al litro, e i consumatori hanno la convinzione che in casi come questi i prezzi siano velocissimi ad aumentare e molto lenti nel ribassare.

Il governo di Mario Draghi è al lavoro per varare, probabilmente già entro il weekend, un fondamentale pacchetto di interventi anti-crisi per calmierare ancora i costi di tutta l'energia. Benzina e gasolio in primis. Come si interverrà, in concreto? Per quel che riguarda benzina e gasolio l'esecutivo non sembra avere molte alternative. Di fatto si percorrerà la medesima strada di Francia e Germania: verrà sussidiato il prezzo ai distributori riducendo di circa 15 centesimi il costo per litro, secondo una stima riportata da alcuni quotidiani (solo 10 centesimi secondo altri calcoli).

Caro benzina-diesel: cosa succede ora

Sul caro energia "il governo si sta muovendo" e "già nei prossimi giorni alcune misure potranno essere prese", assicuea la sottosegretaria all`Economia Maria Cecilia Guerra (Leu) ai microfoni di Rai Radio1. L'esecutivo, ha spiegato, "si sta muovendo su due fronti: uno energetico e cioè luce e gas e un fronte carburante e quindi benzina e diesel con interventi di alleggerimento degli oneri su famiglie e imprese come il calmieramento delle bollette; dall`altro lato si sta cercando di capire come si può ridurre il prezzo di benzina e diesel e qui c'è un forte aspetto di natura fiscale visto che l'aumento dei prezzi del carburante produce un aumento di gettito che può essere utilizzato per ridurre i costi alla pompa".

Dopo il là al decreto, l'effetto alla pompa dovrebbe essere immediato tornando dunque sotto i 2 euro al litro o pochissimo sopra, forse dunque già nel weekend, probabilmente a inizio settimana prossima. Sono previsioni, nessuna certezza. Ma a inizio settimana prossima, se lo sconto immediato andrà in porto, la benzina dovrebbe tornare sugli 1,9 euro al litro.

Da dove arrivano i fondi per il taglio dei prezzi di gasolio e benzina senza piombo? Nessuno scostamento di bilancio per adesso. Sarà finanziato quasi in toto con il maggior gettito Iva generato negli ultimi mesi dai rincari del petrolio. 

Negli scorsi giorni ci sono state speculazioni o si tratta di voci non confermabili? Sicuramente qualche caso c’è stato, ma il fenomeno che ha caratterizzato le ultime settimane è stata la corsa agli accaparramenti da parte di diversi intermediari di prodotti petroliferi, come racconta nel dettaglio oggi il Sole 24 Ore: "Non è un caso se l’Assoenergia Assopetroli, che raccoglie le aziende meglio strutturate dei carburanti all’ingrosso, ha denunciato scarsità di prodotto sul mercato e in alcune zone, soprattutto nel Mezzogiorno, ci sono stati razionamenti di gasolio. Diversi grossisti - continua il quotidiano di Confindustria - alla notizia di rincari in vista e di fronte agli scenari terrificanti della guerra in Ucraina, hanno chiesto alle raffinerie ordinativi molto superiori al consueto, per acquistare a prezzo più competitivo, per mettersi al riparo da aumenti futuri e anche — questa sì è una forma più aggressiva di speculazione — per approfittare di un margine più alto nella vendita".

Il taglio delle accise

Diversi Paesi europei hanno deciso di dare colpi di forbice alle accise, come ieri ha fatto il Belgio che le ha tagliate di 17,5 centesimi. Le accise sono sempre al centro del dibattito, ma farle calare è meno semplice di quanto si creda. La prima ragione è che le accise sugli autotrasportatori sono già al minimo, e anzi l’alleggerimento fiscale su questo gasolio è il più ricco fra i "sussidi ambientalmente dannosi" che in tempi recenti anche se resi archeologici dall’impennata inflattiva sono stati più volte nel mirino delle proposte di taglio per accelerare la transizione "verde". Esiste anche un problema di coperture. Perché alla finanza pubblica non basta prevedere un’impennata del gettito per coprire nuovi sconti fiscali. Anche questa mossa ha bisogno del nuovo Def, atteso in consiglio dei ministri a fine marzo o inizio aprile. Prima di allora, il taglio delle accise è un'ipotsi lontana.
 

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