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Supino, la storia di 12 giovanissimi volontari e del progetto “Supinambiente”

La loro avventura si legge nella pagina social del Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale – Presidenza del Consiglio dei Ministri

A Supino, un comune alle pendici dei Monti Lepini, ricco di storia, tradizioni e ricchezze naturalistiche ci sono dodici volontari del servizio civile universale tra i 19 e i 28 anni che operano nel progetto “Supinambiente”: Giovanni Bernardi, Giorgia Boni, Andrea Caprara, Ambra De Meis, Luca De Santis, Arianna Favorita, Michael Fontana, Giorgia Giussoli, Marco Marocco, Francesca Reame, Marco Tomasi, Marco Tucci. La loro storia si legge nella pagina social del Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale – Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il 20 febbraio abbiamo iniziato questo progetto con entusiasmo” si legge “ ma, dopo soli 20 giorni, è stato messo a dura prova dallo scoppio della pandemia. Grazie anche ai suggerimenti dei nostri operatori locali di progetto abbiamo ritrovato la giusta carica nel riadattare il nostro lavoro in questo difficile momento storico, cercando soluzioni alternative per la continuazione del progetto: da casa tramite social. Abbiamo creato il blog serviziocivilesupino.com, uno strumento virtuale di partecipazione e interazione con i nostri concittadini. I supinesi hanno risposto attivamente inviando filmati e articoli inerenti diverse tematiche (ambiente, sport, cucina…)”.

I volontari gestiscono anche la pagina Facebook ServizioCivile Supino : uno strumento diretto di comunicazione ed interazione con le persone “attraverso la pagina abbiamo ricordato e ricorderemo le principali giornate mondiali in modo da sensibilizzare la popolazione soprattutto riguardo ai temi legati all’ambiente. Inoltre, abbiamo condiviso l’emozione dei ragazzi supinesi che, in un momento così difficile, hanno raggiunto il traguardo della laurea. Siamo quotidianamente alla ricerca di materiale per elaborare i post e gli articoli da pubblicare. Sicuramente stiamo svolgendo delle attività diverse da quelle che avevamo immaginato ma, anche in questo periodo di difficoltà, abbiamo trovato lo spirito dell’adattamento e soprattutto rafforzato la collaborazione tra di noi attraverso lo sviluppo di nuovi metodi di servizio ed idee. Non è facile svolgere le attività da volontario da casa, dietro uno schermo, senza contatti diretti con i concittadini, con i colleghi e con l’amministrazione comunale. Nonostante tutto lo abbiamo fatto per rendere fruttuoso il più possibile il periodo trascorso in casa, in attesa del felice ritorno alle nostre abitudini, sicuramente trasformate da questa difficile vicenda, con sensibilità e consapevolezze maggiori e migliori”.

La mejo gioventù.

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