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Torrice, Labico ed Artena nella lista dei comuni con gli amministratori minacciati

La provincia romana raccoglie nel 2019 i 2/3 dei casi registrati. Nel frusinate si segnalano “solo” i due casi di Torrice contro l’ex sindaco Alessia Savo

Ci sono anche i comuni di Labico ed Artena nel sud della provincia di Roma e non lontani dalla Capitale e quello di Torrice in provincia di Frosinone tra quelli in cui ci sono state 36 intimidazioni contro amministratori o dipendenti comunali censite nel 2019, stesso dato fatto registrare l’anno precedente. Ancora una volta il fenomeno si rileva soprattutto nella provincia di Roma, che da sola raccoglie 2/3 dei casi registrati nell’intera regione e si issa fino al secondo posto su scala nazionale (era terza nel 2018). 

Due casi in provincia di Frosinone a l’ex sindaco di Torrice Alessia Savo

Due casi censiti in provincia di Frosinone, entrambi a Torrice. “Ti troverò e ti ucciderò stanotte”: due bigliettini scritti in stampatello, su fogli di quaderno a righe ritagliati con una forbice o un taglierino. A riceverli Alessia Savo, già sindaco per due mandati. Un mese più tardi viene minacciato attraverso i social network il padre del consigliere comunale Giammarco Florenzani.

A San Vito Romano Bruna Colaneri ed Elena De Paolis, due consigliere di minoranza, sono finite sotto tiro. La consigliera Colaneri ha trovato vicino la sua auto una busta con su scritto i nomi di entrambe, contenente due bottiglie di acido e due foglietti con la dicitura “dimissioni”, scritti con ritagli di giornali. Ad Artena il Sindaco Felicetto Angelini ha rivelato di aver ricevuto una lettera anonima proprio ad inizio del 2019 che lo intima a lasciare il proprio incarico: “Ti veniamo a cercare”. A Tolfa incendio doloso in un ufficio comunale dei servizi sociali. Viene tratto in arresto un uomo che poco prima aveva avuto un diverbio con il personale.

A Labico il consigliere comunale Antonio Dell’Omo, di professione carabiniere e candidato sindaco alle ultime Amministrative, ha ricevuto una lettera con tre proiettili e pesanti minacce di morte indirizzate a lui e alla sua famiglia. A Civitavecchia una campagna d’odio, con minacce di morte, si registra sui social network nei confronti del personale e dei funzionari dei Servizi sociali.

Il monitoraggio dell’osservatorio

Secondo il monitoraggio effettuato dall’ Osservatorio tecnico-scientifico per la sicurezza e la legalità della Regione Lazio sono diventate 103 le organizzazioni criminali attive sul territorio. Nel Rapporto vengono descritte le dinamiche e lo sviluppo delle organizzazioni criminali di stampo mafioso, provenienti da altre regioni e autoctone, che operano nel Lazio.

Particolarmente interessanti gli spunti che il Rapporto offre nel descrivere il variegato mondo della criminalità romana, laboratorio di nuovi modelli criminali: “Da un punto di vista strettamente criminale alcune periferie rischiano di diventare lo spazio di sperimentazione di nuovi modelli criminali. Si tratta di aree in cui la convivenza fra diversi gruppi criminali, spesso di natura differente, può generare nuovi organismi criminali di cui non siamo in grado di prevedere forza, caratteristiche e complessità. L’apprendimento del cosiddetto metodo mafioso più volte denunciato dal procuratore aggiunto Michele Prestipino è il primo gradino di questa contaminazione fra criminalità organizzata e criminalità mafiosa. E - ancora più precisamente – fra singoli criminali, malavita locale, killer di professione e mafiosi consolidati.

L’operazione Luna Nera che lo scorso anno portò a processo alcuni imprenditori che avevano messo in piedi una associazione a delinquere usando un metodo mafioso nel commettere reati fra i quali l’usura e il recupero crediti abusivo, è uno dei risultati di questa contaminazione che ha generato una risposta autoctona in senso criminale ad una domanda di economia illegale. Un gruppo di imprenditori, una sorta di borghesia criminale romana, aveva messo in piedi traffici illeciti usando un metodo mafioso, interagendo con alcune formazioni criminali e con singoli soggetti della malavita locale ma non aggregandosi a nessuna di esse.

La camorra romana

Va in questa direzione anche la nascita di quella che abbiamo definito come camorra romana: una nuova forma criminale di stampo mafioso, nello specifico camorristico, che ha avuto origine nella camorra campana ma che arrivata sul territorio romano ha assunto i tratti di un gruppo autonomo. Anche questa è una reazione peculiare della città di Roma nell’interazione con un clan importato”.

Le parole del Ministro Lamorgese

“Gli atti intimidatori contro gli amministratori locali costituiscono una tematica attuale di estrema delicatezza, specie in questa fase dell’emergenza Covid – ha evidenziato il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese – Il fenomeno è in crescita e richiede attenzione perché i sindaci e gli amministratori rappresentano il punto di riferimento immediato per le comunità provate dagli effetti della pandemia. L’intimidazione contro un sindaco non solo è un’offesa alla comunità, ma è una lesione dei valori alla base del vivere civile, del principio democratica. Invito chi è vittima di tali atti a denunciare gli episodi per erodere la cosiddetta ‘cifra oscura’: noi dobbiamo conoscere per poter intervenire”.

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