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Tradizioni, gastronomia e curiosità in occasione dei festeggiamenti di Pasqua in Ciociaria

Dolci pasquali, usanze antiche e particolari iniziative che rendono la settimana di Pasqua unica nel frusinate

La festa cristiana più importante è senza dubbio Pasqua che si festeggia la domenica seguente al plenilunio dell’equinozio di Primavera. In Ciociaria sono molte le tradizioni antiche che si ripetono e che vale la pena di scoprire. Tra i principali eventi ricordiamo la  Passione Vivente di CastrocieloPasqua con Giotto a Boville Ernica e il "Bacio delle Madonne" di Castrocielo e Colle San Magno sul Monte Asprano.

La pigna

Per quanto riguarda la gastronomia e gli antichi sapori è rimasta la colazione a base di uova sode, simbolo di rinascita e di nuova vita, e la preparazione di alcuni dolci tipici come glie ciammellone, le ciammelle scieruppate, la pigna ‘nche gl’ ou ‘n’cima, le ciammelle lucuràte. La “pigna” ciociara è un dolce tipico il cui profumo si sente in tutte le case del frusinate in questi giorni. È la classica "pizza pasquale" che le massaie ciociare preparano durante la Settimana Santa, una specie di panettone soffice e lievitato arricchito, rispetto alla pizza di Pasqua della Sabina e al Casatiello campano, con uvetta, canditi, vaniglia e cannella. Il gustoso dolce necessita di una preparazione lunga e complessa ma ne vale davvero la pena!

Il bacio delle Madonne

Alle prime luci dell’alba da Castrocielo parte una processione con la statua della Madonna, diretta verso la chiesetta. E’ tradizione che la processione debba partire sempre prima da Castrocielo. In passato infatti sembra che ci fossero state rivalità tra le due fazioni per contendersi il diritto di precedenza nella celebrazione delle sacre funzioni nella Chiesa Madre che è sul monte.  Da tempo però, tutto si svolge in armonia. Il corteo rinnova antiche usanze come quella della statua della Vergine che, portata a spalla e accompagnata dalla banda musicale, viene deposta due volte durante il percorso su apposite basi quadrangolari dette in dialetto “posature“. A due terzi del percorso il portatore dello stendardo compie il rito del saluto al Santuario della Madonna di Monte Leucio, colle avamposto della catena degli Aurunci che delimita a sud la Valle del Liri. La processione di Castrocielo entra nella Chiesa Madre e, dopo le sacre funzioni, la folla passa dal rito sacro a quello profano della “colazione” a base di ciambelloni, detti dialettalmente “pigne”, ciambelle, uova sode, salami, vino, consumati in allegria.
Nel frattempo, anche da Colle San Magno, è già partita un’analoga processione con la statua della Vergine che arriva dal versante opposto a quello salente da Castrocielo.
I due cortei s’incontrano appena al di sotto della chiesetta; qui le statue vengono inclinate e avvicinate. E’ in questo momento che si assiste al bacio delle Madonne. Compiuta tale cerimonia, festeggiata con fuochi di artificio, mentre un corteo si snoda verso il basso, l’altro continua nella ormai breve ascesa, verso la chiesa. Così da secoli, i cittadini di Castrocielo e Colle S. Magno, ricordano la comune origine dei loro paesi, a testimonianza di una ritrovata armonia fra le due comunità che in passato hanno avuto motivo di attrito e di contrasto.

La processione del tamburo

Altra curiosità: a Sora la sera di venerdì santo nelle prime ore del mattino si tiene sempre la “processione del tamburo” organizzata dalla Confraternita dell’Immacolata Concezione.Non si conosce perfettamente il periodo storico in cui tale consuetudine ha avuto inizio, - afferma il priore della stessa Confraternita, Luigi Milano, - ma è documentata già nel XVII secolo. Quest’anno si svolgerà alle 3 del mattino e i partecipanti saranno accompagnati dal suono del tamburo e dal rumore delle taratrappole strumenti realizzati con una tavoletta di legno alla quale, su entrambi i lati sono fissati con delle cerniere, due archetti che scuotendoli producono questo suono cupo che rompe il silenzio della notte. La processione ha lo scopo principale di far visita alle varie chiese della Città dove solennemente è esposta l’Eucarestia. Altre soste vengono effettuate presso cappelline e monumenti cari alla pietà popolare. Partendo come da antica tradizione alle tre di notte dalla Chiesa di Santa Restituta, seguendo una nuda croce di legno, ci si dirige alla Chiesa della Madonna di Costantinopoli, soffermandosi prima davanti al monumento del Cardinale Cesare Baronio in piazza Palestro, alla cappellina della Madonna di Lourdes al Viale della Stazione ed alla Chiesetta di San Giuliano. Successivamente si fa sosta presso le chiese di San Silvestro, San Giovanni Battista, San Bartolomeo, Santo Spirito per l’omaggio alla Vergine Addolorata ed della Cattedrale. Sora diventa Gerusalemme, il fiume Liri è il torrente Cedron attraversato da Gesù al termine dell’ultima cena per recarsi a pregare nel Getsemani, i vicoli del rione “Canceglie” sono le stradine strette di Gerusalemme, percorse da Cristo Gesù, mentre viene condotto davanti al Sinedrio, da Caifa e da Pilato”.
 

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