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Le tradizioni del Natale in Ciociaria dalla musica al cibo

Il Natale è ormai nell'aria. Le massaie iniziano ad impastare i dolci tipici del Natale, a pensare al menù tradizionale della vigilia e del 25 dicembre mentre suonano le note degli zampognari

Il Natale è ormai nell'aria. Le massaie iniziano ad impastare i dolci tipici del Natale, a pensare al menù tradizionale della vigilia e del 25 dicembre mentre suonano le note degli zampognari.

Ma andiamo con ordine!

Sicuramente nel basso Lazio e nell'Italia meridionale è ancora molto presente la tradizione degli zampognari che con la loro zampogna e/o ciaramella annunciano l'avvicinarsi del Natale con le loro riconoscibili note.

Il cibo

Nel periodo di Natale si sa, vengono messe al bando le diete! La vigilia di Natale infatti si mangiano : le frittelle con i broccoli, con le mele, con il baccalà, le frittelle dolci con uva passa e pinoli , il capitone, la “saràga”... Il 25 trai primi ricordiamo il brodo di cappone con la stracciatella, le fettuccine, il timballo.

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La zampogna e il Dio Pan

Di fatto la zampogna e’ uno strumento legato alla leggenda del Dio Pan. Si racconta infatti che i sacerdoti per celebrare tale divinità intendessero creare uno strumento che rappresentasse la caratteristica principale del loro dio, ossia  l’unione cosmica dell’elemento maschile con quello femminile. Ed in effetti il Dio Pan (che in greco significa“tutto”) era spesso raffigurato con il flauto in una mano (l’elemento femminile), e un bastone nell’altra (l’elemento maschile). Il Dio Pan, in occasione del solstizio d’inverno, fondeva questi due elementi in un nuovo ordine contrassegnato dalla rinascita del sole. Questo, in ottica cristiana, ricorda il nuovo ordine invernale, sancito dalla nascita del Gesù Bambino. Ed e’ proprio grazie a questa analogia che nel corso del tempo, si è giunti a far diventare la zampogna (nato come strumento pagano), uno dei simboli piu’ importanti e caratteristici del Santo Natale. Pan era anche il Dio dei Pastori ecco perchè la zampogna è divenuto uno strumento legato anche alla pastorizia. I pastori infatti, in occasione delle transumanze, portavano con loro le zampogne, fatte con legno e pelle di capra, che venivano suonate nei momenti di pausa spesso intonando dei veri e propri concerti. Nel corso della storia, durante la Novena, i pastori zampognari scendevano nei paesi, suonando canzoni natalizie e canti. Si racconta che il primo a collocare gli zampognari in un presepe sia stato San Francesco d’Assisi. Stando così le cose ci troveremmo innanzi ad una tradizione antichissima, risalente al 1100, periodo storico in cui ascoltare gli zampognari nella propria città, doveva essere probabilmente abitudine ancora più antica.

Il ceppo natalizio

Un’altra tradizione celebrata ancora oggi da molte famiglie ciociare è quella relativa al ciocco di legno che viene gettato nel camino la sera della vigilia di Natale e che deve ardere fino al giorno dell’Epifania. Il ceppo natalizio appartiene ad una tradizione diffusa in tutta Europa e che risale ai popoli nordici e balcanici, addirittura dal periodo pre-cristiano. Il fuoco generato dal ceppo ardente assume il significato di purificazione e di rinascita.

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