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Uil Frosinone, obiettivo far rinascere la Ciociaria: ecco le strategie

In provincia di Frosinone si contano 133 mila inattivi, vale a dire donne e uomini che non hanno lavorato né cercato un’occupazione durante il 2020

“Analisi e proposte per una crescita responsabile”. Questo il tema della consulta Uil del territorio, uno strumento collegiale per dialogare, confrontarsi e proporre soluzioni con l’obiettivo di rilanciare i territori – che ha recentemente fatto tappa in Ciociaria. In questa provincia, come anche nelle altre, l’emergenza covid ha colpito duramente mettendo a nudo problemi che hanno però avuto origine molti anni prima.

“Un esempio concreto lo ha offerto la sanità pubblica – ha ricordato durante i lavori il segretario generale Uil Lazio, Alberto Civica – averla depauperata, facendo arretrare il suo perimetro è stato un errore al quale adesso bisogna porre rimedio. Altro esempio: anche prima della pandemia la crescita dell’Italia non è mai stata tumultuosa, mentre la disoccupazione è sempre stata la più alta tra i paesi europei”.

Partire da qui aiuta a capire gli errori commessi e soprattutto è un monito per invertire la rotta. “Da un nostro recente approfondimento – ha aggiunto Anita Tarquini, segretaria del distretto Uil di Frosinone – abbiamo scoperto che il 2020 in Ciociaria si è chiuso con 161mila occupati: un numero in crescita di 600 unità rispetto al 2019. Ma guai a sedersi su questo dato, perché i numeri nel complesso indicano che in Ciociaria si contano 133 mila inattivi, vale a dire donne e uomini che non hanno lavorato né cercato un’occupazione durante il 2020.

Disoccupazione giovanile cresciuta del 2,9 per cento

C’è poi la disoccupazione giovanile, cresciuta tra il 2019 e 2020 del 2,9 per cento. Altro campanello è la cassa integrazione: 27 milioni di ore concesse, che hanno evitato il licenziamento a più di 15mila lavoratori.

E infine ci sono le richieste per accedere al reddito di cittadinanza. Oltre 30mila ciociari ne hanno percepito almeno una mensilità”.

Fondi del Pnnr, salute e sicurezza, lavoro di qualità, sostenibilità ambientale sono stati i temi sviscerati negli interventi di delegati e segretari delle categorie. “Siamo esseri umani, non un numero di ore – ha detto Graziella Scaccia della Uil Trasporti – Non è possibile che ogni cambio di appalto si trasformi in bagno di sangue per i lavoratori e le lavoratrici”.

Sui progetti del Pnnr, sulle alleanze strategiche da mettere in campo, si è soffermato invece Mauro Piscitelli della UilTec. Salari medi, giusta retribuzione, nonché sicurezza sul lavoro, sono stati al centro dell’intervento di Flavio Fareta della Feneal. Mentre Emilio Lucidi, della Uilp, ha richiamato la politica ad assumersi le proprie responsabilità elaborando una legge sulla non autosufficienza.

La Consulta del territorio della Uil di Frosinone ha registrato una positiva convergenza di intenti tra sindacato e le sezioni Unindustria e Camera di Commercio di Frosinone, che sono stati presenti al dibattito attraverso la presidente Miriam Diurni e il vicepresidente Luciano Cianfrocca. “Entrambi – spiega Tarquini – si sono mostrati disponibili a interagire e far parte di un Tavolo tecnico che affronti le strategie  per far rinascere la Ciociaria, dalla creazione di lavoro stabile per i giovani alla normativa sui Sin, i siti di interesse nazionale che vanno bonificati”.

“Adesso si tratta – ha detto Alberto Civica, al termine dei lavori della Consulta – di dare veramente senso a quella frase che tutti nei mesi della pandemia avevano pronunciato più volte (Nulla sarà più come prima) ma che ad oggi sembra lettera morta, perché non si stanno facendo gli sforzi necessari per costruire un nuovo modello di sviluppo, più giusto, più equo e ecosostenibile”.

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