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Vaccino anti-Covid, la Sanofi di Anagni avvia la prima produzione in Europa alla presenza del ministro Speranza

Numerose le autorità presso lo stabilimento ciociaro dell'azienda farmaceutica francese. L'UE le ha preordinato 300 milioni di dosi, ma la sua sfida contro il Coronavirus viaggia su due binari. In arrivo, infatti, la sperimentazione di un altro candidato

Nella giornata di oggi, giovedì 1° ottobre, la Sanofi Aventis di Anagni ha avviato ufficialmente le linee di produzione del candidato vaccino contro il Covid-19. A fare gli onori di casa in occasione della cerimonia di apertura, coordinata da una moderatrice d’eccezione come la giornalista Maria Concetta Mattei tra numerose autorità politiche e militari, è stato il direttore dello stabilimento ciociaro Alessandro Galassini. Presenti, tra le numerose autorità politiche e militari, il ministro della Salute Roberto Speranza, l’ambasciatore di Francia in Italia Christian Masset, il sottosegretario allo Sviluppo Economico Gian Paolo Manzella, l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato e, in quota Ciociaria, il presidente del Consiglio regionale Mauro Buschini, il presidente della Provincia di Frosinone Antonio Pompeo e il sindaco di Anagni Daniele Natalia.  

Fortemente voluto dal direttore generale Marcello Cattani (country lead della divisione italiana dell’azienda farmaceutica francese) e dal general manager Sanofi Pasteur Mario Merlo, ossia il capo della divisione vaccini, l’evento ha celebrato il grande merito di un’azienda che sarà la prima in Europa a mettere in campo un aspirante vaccino anti-Covid. Non solo: è l’unica azienda al mondo che ha già un secondo studio di vaccino, un’altra linea di ricerca con Translate Bio, con un approccio a una tecnologia Rna messaggero in fase di analisi e in via di sperimentazione nel prossimo mese di novembre. L’altro, quello più avanzato, è a dna ricombinante in subunità ed è stato già preordinato dall’Unione Europea fino a un massimo di 300 milioni di dosi. Una volta avute tutte le autorizzazioni, ovviamente, verrà finanziata una specifica linea di produzione.  

Speranza: "Pensiamo ancora a giocare questa sfida perché non è finita"

"Sono stati mesi difficilissimi, ma credo che il Paese abbia dimostrato la sua forza e la sua qualità - così il ministro della Salute - Non dobbiamo guardare a questi mesi come una partita finita. Noi siamo ancora dentro questa partita quindi anche i giudizi lusinghieri che arrivano dall’Oms (Organizzazione mondiale della sanità, ndr) e da giornali internazionali importanti mettiamoli in un angolo e pensiamo ancora a giocare questa sfida perché non è finita. È ancora dura, sarebbe folle immaginare che il quadro europeo è così complesso e l’Italia ne è totalmente fuori. Grande prudenza, grande cautela, però abbiamo le energie e la forza per reggere".  

“Penso che l’Italia, nel suo complesso, abbia dimostrato di essere un grande Paese in questi mesi. Non il Governo, l’Italia, che è una cosa molto più grande. C’è dentro il Governo nazionale, ci sono le Regioni, ci sono le nostre Agenzie, come l’Agenzia del Farmaco. Ci sono le nostre imprese, le persone, le università, la ricerca. Io penso che, con questo piglio e questi piedi per terra, dobbiamo guardare con fiducia al futuro. Abbiamo ancora mesi duri. Poi, ne sono convinto, l'uomo vincerà questa sfida e arriverà a un vaccino sicuro, efficace. Arriveranno cure che funzioneranno e un po' alla volta ne usciremo. Io credo che vedremo la luce nei primi mesi del 2021. Avremo nuovi strumenti per combattere in maniera più efficace questa sfida. Poi useremo questi strumenti e nel corso del 2021, un po' alla volta, usciremo dalla fase più drammatica”.   

"Ora siamo in un tempo di resistenza perché dobbiamo investire tutte le nostre energie su ricerca, vaccino e cure, e questo lo stiamo facendo. Anche la giornata di oggi è importante. Ha un significato anche di orizzonte, di visione, di idea di Paese. Ma nel frattempo la resistenza dobbiamo farla con gli strumenti che abbiamo e gli strumenti che abbiamo, lo ripeterò fino all'ossessione, sono prima di tutto quelli dei comportamenti corretti delle persone. Noi abbiamo piegato la curva perché abbiamo disposto misure molto ferme, molto efficaci, ma anche perché c'è stata una profonda sintonia tra le misure che mettevamo in campo e il sentire delle persone. Non ce l'avremmo fatta senza questa sintonia".

Galassini: "Pronti a inizio 2021 per la produzione effettiva"

“In periodi precedenti questo stabilimento ha già prodotto vaccini. Vaccini anche importanti, come quello contro l’influenza aviaria e la suina, e diversi vaccini polivalenti come l’Hexaxim - ha dichiarato il direttore dello stabilimento di Anagni -  Grazie a una lunga esperienza, alle competenze delle nostre persone, alla disponibilità della capacità installata nel sito e a una solida partnership con le istituzioni, il nostro stabilimento è stato scelto per contribuire alla produzione del vaccino Sanofi, che è candidato alla lotta contro il Covid-19. Le attività operative per preparare il sito sono già partite prima dell’estate. Sanofi ha già effettuato investimenti per adeguare le linee produttive alle necessità di questo nuovo vaccino e nei nostri piani, entro l’anno, concluderemo la parte di industrializzazione producendo dei lotti tecnici. Questo ci renderà pronti all’inizio dell’anno prossimo per la fase successiva di produzione effettiva". 

Masset: "La lotta al Covid-19 si gioca in gran parte qui" 

"Sappiamo che questa lotta al Covid-19 si gioca in gran parte qui e che qui, con questo nuovo vaccino, potremo scongiurare questo pericolo mondiale che uccide e sconvolge le nostre vite in tutti i campi - ha evidenziato l'ambasciatore di Francia in Italia -  È un momento molto particolare ed emozionante. Sono orgoglioso di essere qui in uno dei quattro siti di Sanofi, che è una grandissima ditta francese ma profondamente italiana e direi plurinazionale e che qui fa un'opera per il bene dell’umanità. L’Italia è entrata in primis, in Europa, nella pandemia e l’Italia è stata in primis quella in grado di dare delle risposte e di tracciare il cammino per combattere la pandemia. Noi in Francia abbiamo seguito con dieci giorni di ritardo e anche la Francia è stata martoriata e ha imparato molto dall’Italia".

"Per uscire da questa pandemia ci vuole prima il coraggio politico e lei lo ha dimostrato straordinariamente, signor ministro - ha aggiunto poi rivolgendosi allo stesso Speranza - Ci vuole anche la disciplina di un popolo e tutti noi abbiamo ammirato la disciplina del popolo italiano, ma ci vuole anche know-how e impegno di aziende come Sanofi per portare avanti la ricerca che possa trovare appunto il vaccino, la soluzione. E la aspettiamo perché sappiamo che non potremmo tornare a una certa normalità fino a quando non avremo questo vaccino. Sanofi è stata brava per la ricerca, ma anche per i metodi di lavoro. Un’innovazione a tutti i piani. Ci sono altri due elementi molto rilevanti: la questione della solidarietà e l’Europa della salute". 

++ Articolo in fase di aggiornamento ++

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