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Martedì, 23 Aprile 2024
Attualità Villa Santa Lucia

Dissequestrato il depuratore Cosilam: sblocco produttivo per la Reno De Medici

Il Tribunale del Riesame di Frosinone ha accolto la tesi della difesa del Consorzio. Da lunedì impianto e cartiera nuovamente a pieno regime

Il Tribunale del Riesame di Frosinone, presieduto dal magistrato Francesco Mancini, ha dissequestrato il depuratore Cosilam di Villa Santa Lucia, a cui erano stati posti i sigilli lo scorso 3 febbraio dietro disposizione della Procura di Cassino. È stata accolta così la tesi difensiva dell'avvocato Sandro Salera e del collega Domenico Marzi. Da lunedì 2 marzo, pertanto, l'impianto tornerà a pieno regime e terminerà altresì il blocco produttivo della Cartiera Reno De Medici

È la notizia che attendevano con comprensibile impazienza l'azienda, i sindacati  e, soprattutto, quei lavoratori (trecento considerando l'intero indotto) che sono stati in cassa integrazione e in protesta per tre settimane. Un tempo fin troppo lungo in considerazione del fatto che il ciclo della stessa cartiera, per evitare guasti e malfunzionamenti, non viene mai interrotto per più di quattrordici giorni.    

Anche nella giornata di oggi, venerdì 28 febbraio, le organizzazioni sindacali si erano difatti appellate nuovamente "all’amministrazione e all’autorità giudiziaria - si legge dall'ultima nota della serie - per trovare una immediata soluzione al blocco della Cartiera Reno De Medici di Villa Santa Lucia a seguito del sequestro, in data 3 febbraio 2020, del depuratore del Cosilam, gestito da AeA". 

Da Slc Cgil, Fistel Cisl, Uil Com e Assocarta

"La Società Reno de Medici - avevano ricordato i sindacati - ha ricevuto l’intimazione di non conferire i propri reflui industriali stante il provvedimento di sequestro. Il giorno 7 febbraio 2020, il provvedimento di sequestro è stato parzialmente modificato, su richiesta degli Avvocati di Cosilam e AeA, concedendo la facoltà di esercizio per il 10%, negando in maniera espressa il conferimento dei reflui della cartiera Reno De Medici".

"In data 6 febbraio - avevano aggiunto poi - la Società Reno de Medici ha avviato, quindi, le procedure per il fermo impianti e contestualmente ha posto le maestranze in Cassa Integrazione Ordinaria. Non è più accettabile - a seguire il grido di protesta - che un’attività così importante per il riciclo sul territorio e per l’occupazione venga messa in discussione dall’inerzia amministrativa e da provvedimenti giudiziari sproporzionati".

Sulla Cartiera Reno De Medici

"È il primo produttore italiano e il secondo europeo di cartoncino ricavato da materiale riciclato - hanno evidenziato le sigle sindacali - e occupa nel sito di Villa Santa Lucia 160 dipendenti oltre ad un indotto di circa 130-140 lavoratori per un totale complessivo di circa 300 lavoratori. Nel corso dell’ultimo decennio è stato attuato un percorso riorganizzativo con rilevanti investimenti al fine di consolidarne le prospettive future".

"Il processo produttivo - si legge ancora - parte da materiale riciclato al 100%, e quindi ha un percorso virtuoso, che nell’ottica di un’economia sostenibile e di attenzione all’ambiente la vede protagonista. Ogni mese ricicla circa 10.000 tonnellate di raccolta differenziata cittadina, di cui una parte rilevante provengono dalla raccolta differenziata cittadina del Lazio, quindi il suo venir meno potrebbe determinare conseguenze per l’ambiente in quanto tali quantità di rifiuti non sarebbero ritirate dalle strade".

"Dal 2009 - hanno accentuato in conclusione - anche al fine di favorire l’avviamento del depuratore denominato “Piumarola” del Consorzio per lo sviluppo dell’industria del Lazio Meridionale (Cosilam, ndr), conferisce al predetto depuratore, le proprie acque reflue industriali previo trattamento delle stesse nel proprio impianto chimico-fisico, Nel periodo 2009-2019, la Società Reno de Medici ha corrisposto al Cosilam le somme richieste per il servizio, rilevanti per il conto economico dell’azienda". Per ora tutto risolto. 

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