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Il personaggio

La campionessa ciociara di bodybuilding: “Non siamo degli uomini mancati”

La 35enne di Frosinone ha vinto svariati trofei e punta a gareggiare anche all’estero: “Da ragazza mi vergognavo anche di farmi vedere in costume”

Il body building femminile è sempre stato visto come un qualcosa di mascolino e nell’immaginario collettivo si guardano le donne body builder come degli “uomini mancati”. Ma non è affatto così. Ci sono atlete di bodybuilding che sono mamme, mogli e compagne come tutte le altre donne che non frequentano assiduamente una sala pesi. Come il caso della campionessa ciociara Simona Compagnoni. La 35enne di Frosinone ci ha raccontato quanto duro lavoro c’è dietro al suo fisico statuario che le ha permesso di ottenere numerosi trofei.

Com'è nata la passione per il body building?

"La mia passione per il body building in realtà è nata per caso. Diciamo che sono stata incuriosita da questo mondo grazie a mio marito – che è anche il mio personal trainer – Volevo capire perché avesse questa sfrenata passione che lo portava in palestra praticamente ogni giorno. Inizialmente non riuscivo quasi a fare nulla, ero praticamente una schiappa (ride n.d.r.). Solo dopo 2 o 3 mesi ho visto dei minimi cambiamenti che mi hanno reso subito felice. Da quel momento ho iniziato ad allenarmi sempre con più costanza, anche se non avrei mai pensato di poter fare, un giorno, delle competizioni. Nel frattempo però sono rimasta incinta e sono stata ferma per quasi 2 anni. Ho ricominciato quando mio figlio ha compiuto 1 anno ma non in visione gare. Ho iniziato ad entrare in quest'ottica perché mio marito mi ha spronato ed incoraggiato.

Per lui avevo tutte le carte in regola per farlo. E così abbiamo iniziato insieme quest'avventura nel 2019 poi siamo stati fermi nel 2020, ovviamente per la pandemia (altro evento tragico per un bodybuilder che si allena tutti i giorni), e finalmente siamo ripartiti alla grande nel 2021 ma non avrei mai pensato di salire sul podio. Così nell'estate del 2021 ho disputato la mia prima gara nella categoria 'bikini wellness' e ho iniziato ad arrivare prima. Nel 2021 ho disputato 6 gare, arrivando sempre prima e ad una al secondo posto.

Quest'anno invece la prima gara l’ho avuta a maggio, ne ho disputate 2 a giugno (tutte e 3 arrivando al primo posto) e ora le ultime a luglio che sono molto importanti in quanto se arrivassi prima potrei vincere la Pro card, ovvero la qualifica come professionista per andare a gareggiare anche all'estero. Una l'ho già vinta domenica 10 (Federazione GBO), ora resta la più importante il 16 luglio a Ladispoli (Federazione NBBUI). Da ragazza ho avuto sempre la passione per lo studio. Sono laureata in lingue orientali, ho insegnato la lingua italiana agli stranieri. Poi mi sono trasformata in atleta di body building.

Mai avrei immaginato una cosa del genere perché mi sono sempre vergognata di apparire in pubblico, in costume o comunque stare al centro dell'attenzione. È proprio vero che nella vita non si smette mai di conoscersi e di superare i propri limiti".

Simona compagnoni body building-2

Sei mamma, cosa pensa tuo figlio di questa tua passione?

"Il mio bambino ovviamente è il primo a fare il tifo per me, è super entusiasta quando riporto a casa coppe e trofei e si illumina in volto quando gli dico di raggiungere il suo papà in palestra. Del resto i bambini sono spugne che assorbono tutto ciò che hanno intorno ed avendo entrambi i genitori che fanno questa vita, è comprensibile che lui voglia seguirci. Diciamo che è l’unico bimbo nella sua scuola ad avere una mamma come me insomma (ride n.d.r.). Per un uomo è situazione più comune essere allenato e tenersi in forma, per una donna, e tra l’altro mamma, è molto ma molto meno comune".

Quante ore ti alleni al giorno e come concili la tua passione con il lavoro?

"Cerco di allenarmi quando posso. Di solito comunque sono circa 2 ore e mezzo al giorno, per minimo 4 volte a settimana, anche perché come prima cosa sono mamma e poi atleta. Sono una donna che lavora, faccio 2 lavori, ho il mio splendido bambino da crescere, sono un'atleta oltre che una moglie. Non sono mancate notti insonni, turni di lavoro lunghi per avere la giornata libera per andare a gareggiare. Sarò per sempre riconoscente e grata verso il direttore del posto in cui lavoro, Stefano, per essermi sempre venuto incontro in ogni modo, alle mie colleghe che mi hanno coperto o sostituito e ai miei suoceri e genitori per avermi tenuto Santiago durante le ore di allenamento oltre che per le ore di lavoro. Sarò grata a loro per sempre".

La recente vittoria ai campionati italiani di body building...

"Per me è stata un'emozione enorme perché non avrei scommesso un euro su di me. Ma la mia felicità più grande è stata vedere quella stampata sul viso di Andrea- mio marito - La mia vittoria non è solo la mia ma anche la sua. Non c'è stata nessun'altra persona più orgogliosa di me di quanto lo sia lui. Avrebbe potuto mettere sé stesso in prima linea ma ha puntato su di me e mi ha "plasmato" praticamente fino ad arrivare a ciò che sono oggi".

Team Caprara-2

Quando si avvicinavano le gare, c'è stato un momento dove magari hai pensato di non farcela e di mollare tutto e tornare la Simona "di un tempo"?

"I momenti in cui ho pensato di non farcela sono stati tantissimi. Perché comunque gli allenamenti diventano più intensi e contemporaneamente si segue un'alimentazione molto stretta e rigorosa e quindi è proprio in questo frangente che la preparazione diventa molto più dura. Non so se riuscirò mai a tornare la Simona "di un tempo" perché quando ci si abitua a vedersi bene in una determinata condizione, già quando si rimettono 2 o 3 chili ci si fa caso.

Ho superato i miei momenti "no" sempre grazie al mio preparatore Andrea Caprara che non è semplicemente un personal trainer, ma anche un mental coach, un motivatore, mio marito e il mio migliore amico, che mi segue sotto ogni aspetto, dall'allenamento al posing, dai capelli al trucco, dalla ricarica dei carboidrati pre-gara alla scarica dell'acqua, dal riscaldamento prima di salire sul palco alla stesura impeccabile del tanning. Faccio parte di un team, creato da mio marito, il Team Caprara, che conta parecchi atleti. Al momento agonisti siamo io e un'altra ragazza (Martina Boni), con la quale ci siamo supportate a vicenda nei momenti più difficili".

Hai particolari consigli da dare a chi vorrebbe intraprendere la tua stessa strada?

"Arrivare a salire sul palco non è una passeggiata e non è per tutti, bisogna avere determinazione soprattutto quando tutti intorno a te fanno "cose normali". A cena fuori si va se tutto va bene una volta a settimana per un pasto e, al posto di una pizza, si opta per il petto di pollo alla piastra. Ad un piatto di fettuccine al ragù si preferisce un piatto di riso in bianco con una determinata quantità vicino di proteine. Alle fette di pane si preferiscono le gallette. Questo è un discorso ovviamente valido per chi si allena per gareggiare, per tutti coloro che invece hanno un altro obiettivo, che sia anche tenersi in forma in modo normale o non salire sul palco, bastano meno ore di allenamento e un'alimentazione sicuramente meno rigida.

Per chi vuole intraprendere la mia stessa strada mi sento di dire che è dura, non è una passeggiata, non si fanno miracoli in 2 mesi prima dell'estate. Inoltre vorrei sfatare il falso mito che la donna che si allena, diventa un uomo. Non è una coscia muscolosa o una spalla più larga a fare di una donna un uomo, deve essere ogni parte in armonia col resto del corpo. Ovvio che una donna non farà sessioni di allenamento dei pettorali perché il seno scompare ma si prediligerà allenare spalle e dorso per avere un v-shape migliore.

Consiglio sempre di affidarsi a professionisti del settore perché purtroppo ormai si improvvisano troppe persone da personal trainer, che danno schede di allenamento tutte uguali per donne e uomini, con allenamenti standard che non seguono nessun criterio. Consiglio di non avere fretta e bruciare le tappe perché è deleterio, consiglio di rispettare se stessi e il proprio corpo e di non dire "voglio diventare come lei ma con meno cosce meno gluteo meno spalle", perché ognuno ha le sue caratteristiche".

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