Bonifico di oltre 5800 euro dal conto corrente non autorizzato, scoperta la truffa
Un cittadino della zona si è rivolto all’Aeci per far valere i suoi diritti
Nel mese di gennaio 2020 un cittadino dei Castelli Romani, accedeva tramite App al proprio conto corrente acceso con Poste Italiane S.p.a. e si accorgeva che, dal medesimo, era stato predisposto da ignoti un bonifico di euro 5860,00 da lui non autorizzato.
Si recava inizialmente presso l'ufficio postale per compilare il modulo di reclamo e restituzione di quanto indebitamente sottratto. Gli addetti allo sportello, gli suggerivano di sporgere preventiva denuncia – querela da allegare al modulo stesso, cosa che Tizio si preoccupava di fare immediatamente presso gli uffici della Polizia Postale.
Riceveva risposta da Poste Italiane S.p.a., che addebitavano la colpa dell'accaduto al solo Tizio, ritenendolo vittima dell'ormai comune fenomeno del “phishing” ed escludendo, in tal modo, la propria responsabilità sotto ogni aspetto.
Secondo l'intermediario, infatti, Tizio avrebbe ricevuto i codici OTS ed OTP e li avrebbe superficialmente inseriti per autorizzare l'operazione disconosciuta.
Tizio attraverso legale della nostra Consulta ricorreva, così, all'ABF sostenendo, ovviamente, di non aver mai autorizzato alcuna operazione. “E’ onere dell'intermediario che ritiene di essere esente da responsabilità, dimostrare la legittimità dell'operazione on line non autorizzata e la violazione, da parte del cliente, degli obblighi nascenti dal contratto”.
Sulla base di tali deduzioni, ABF riconosceva la responsabilità in capo a Poste Italiane S.p.a. La quale non aveva provato che il fatto fosse stato cagionato dalla condotta almeno colposa del cliente, al quale, invece, l'intermediario aveva attribuito una condotta addirittura volutamente fraudolenta!
Tizio, così, riusciva ad ottenere la restituzione di quanto ingiustamente sottratto.
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