Risponde ad una mail e le rubano dal conto 2500 euro. Le poste condannate al rimborso della consumatrice
Vogliamo affrontare l’argomento del phishing alla luce delle numerose richieste pervenute alla nostra associazione dei consumatori.
Cos’è il phishing? E’ una truffa informatica effettuata inviando un'e-mail (al consumatore) con il logo contraffatto di un Istituto di credito in cui si invita il destinatario a fornire dati riservati (numero di carta di credito, password di accesso al servizio di home banking, ecc.), motivando tale richiesta con ragioni di ordine tecnico. Ebbene, il caso in questione, affrontato da legale della nostra Consulta Giuridica, riguarda la signora Bianchi, titolare del conto corrente “Bancoposta click”.
La stessa aveva ricevuto una email dal sito di Poste Italiane con richiesta di comunicazione delle credenziali pena il blocco delle carte. Dopo qualche giorno, la stessa si accorgeva di alcuni ammanchi e provvedeva a contattare il numero verde di Poste Italiane comunicando l’accaduto e la email ricevuta.
La Società Poste negava il rimborso per responsabilità della Signora Bianchi nell’aver fornito le credenziali e quest’ultima si rivolgeva al Giudice di Pace di Roma per veder tutelati i suoi diritti.
Nel caso in esame, relativamente agli strumenti elettronici di pagamento, non può essere omessa la verifica dell’adozione da parte della Banca delle misure idonee a garantire la sicurezza del servizio e l’adeguatezza del sistema informatico tali da impedire ogni possibilità di riconoscere operazioni fraudolente. P.Q.M. il Giudice di Pace di Roma condanna Poste Italiane a versare in favore dell’attrice la somma di euro 2503,00 oltre interessi e spese.
A.E.C.I. ROMA SUD è sempre operativa a tutela dei diritti dei consumatori.
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