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Daniele Flavi

Giornalista

Che l'esempio di Willy non resti vano

Il giorno dopo è il momento della riflessione oltre la sentenza. Si deve partire dall'educazione dei figli per evitare altre morti violente

Il giorno dopo la sentenza del tribunale di Frosinone del processo per la morte del giovane palianese Willy Monteiro Duarte è il momento della riflessione. Un commento a caldo sarebbe stato, inevitabilmente, condizionato dall’emotività di quanto era appena successo. Invece, una giornata come quella di ieri che ha segnato una generazione di giovani per tutta la vita merita un approfondimento maggiore.

La cosa più bella sono stati gli sguardi degli amici di Willy, sguardi sorridenti subito dopo l’applauso partito spontaneo alla lettura della sentenza da parte del giudice Mancini. Amici che si sono stretti in un lungo abbraccio e che in coro hanno detto: “giustizia è fatta”.

La giuria ha deciso per l’ergastolo per i fratelli Gabriele e Marco Bianchi per 23 anni per Francesco Belleggia e 21 anni per Mario Pincarelli. In pratica sono state rispettate le richieste dei Pm che oltre all’ergastolo per gli ultimi imputati avevano chiesto 24 anni.

La morte del giovane ragazzo di Paliano avvenuta con estrema violenza con calci e pugni ha segnato un momento di non ritorno, come dicevamo prima, per una generazione di ragazzi dei tre paesi coinvolti ovvero Paliano, Colleferro dove è avvenuto il cruento omicidio ed Artena paese dei quattro giovani arrestati e poi condannati.

Ci soffermiamo su questo punto perché a nostro avviso è il più importante: basterà il fatto che la “giustizia è stata fatta”, almeno nel primo grado di giudizio poi bisognerà attendere gli altri due, per evitare che in futuro si ripetano episodi violenti come quello della morte di Willy? Ragazzo che è diventato un esempio da seguire e che al quale il capo dello Stato Mattarella ha conferito la medaglia d’oro a valor civile.

Fino a quando questa sentenza entrerà nelle viscere della società civile e soprattutto nelle menti dei nostri figli? Possiamo vivere con la paura che nostro figlio esca per andare ad un bar con un amico e che potrebbe non tornare più a casa? Il messaggio più bello che deve passare è l’esempio di altruismo di Willy che per impedire ad un suo amico di far parte di una rissa ci ha rimesso la vita.

Un esempio da “iniettare” con forza nella mente degli adolescenti che solo cosi facendo possono restare sempre dalla parte dei giusti e non dei violenti. Si deve capire da che parte sono i “cattivi” e guidarli nei buoni esempi anche quando la violenza sembra poter prendere il largo.

Per fare questo l’educazione che diamo ai nostri figli è il perno dal quale partire prima che una giusta sentenza venga messa troppo in fretta nel dimenticatoio.

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