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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca Atina

Atina, dopo le segnalazioni dei cittadini sigilli alla caldaia della Imar&Co. Sale la preoccupazione dei dipendenti

I residenti della zona avevano denunciato alla Polizia Locale quel fumo dal colore troppo scuro e gli odori sgradevoli che provenivano dallo stabilimento

Scattano i sigilli per la caldaia della Imar&Co di Atina. A circa un anno dalle segnalazioni dei cittadini insospettiti dal colore eccessivamente scuro dei fumi che provenivamo dalla fabbrica di arredi per uffici, ai quali si aggiungeva la diffusione di odori poco gradevoli, ecco che la Procura della Repubblica di Cassino ha ordinato il sequestro preventivo della caldaia. Un provvedimento motivato dalla constatazione oltre i limiti consentiti di particelle presenti nei fumi ed eseguito dai carabinieri della stazione di Atina unitamente al personale della Polizia locale.

I controlli dell'Arpa Lazio

Mesi fa, a seguito delle ripetute richieste dei residenti della zona al comando della Polizia Locale, venne contattata l'Arpa Lazio di Frosinone che la scorsa estate si recò nell'impianto di via Settignano per effettuare i dovuti rilievi e controlli. Il tutto passò poi nelle mani della Procura di Cassino fino a quando appunto, ha deciso di interrompere la funzionalità della caldaia/bruciatore. Oltre al sequestro è scattata la denuncia per l'amministratore della società, un 56enne residente del sorano che dovrà rispondere di emissione in atmosfera di sostanze inquinanti oltre i limiti previsti.

Incertenze per i dipendenti

Un provvedimento che, se reso necessario a causa del rischio inquinamento, di fatto ha bloccato la produzione dell'intero stabilimento mettendo in serio pericolo il posto di lavoro dei dipendenti della fabbrica costretti ora a stare con le braccia incrociate. 

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