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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Ceprano

Ceprano, succube di un prete per sedici anni. In tribunale la testimonianza della madre della vittima

Ieri in aula a Frosinone la mamma del giovane ha raccontato i continui disagi e come il figlio sarebbe stato plagiato da Don Gianni Bekiaris

Aveva soltanto otto anni quando don Gianni Bekiaris, un prete  di 55 anni, avrebbe cominciato a molestarlo sessualmente. A dieci anni, subito dopo la sua prima comunione, il primo stupro a cui ne erano seguiti tanti altri. Per tanto tempo la vittima della violenza sessuale, oggi 32enne, avrebbe riferito ai magistrati di  essere stata completamente plagiata da quel parroco che operava nella chiesa di San Rocco a Ceprano.  

I disagi nell'integrazione sociale

La storia della violenza sessuale è venuta fuori quando il ragazzo che aveva grossi disagi interiori aveva chiesto aiuto agli operatori di un consultorio. Soltanto allora i genitori avevano appreso quello che aveva vissuto per anni il figlio. A seguito di quella confessione era scattata la denuncia ed il conseguente rinvio a giudizio nei confronti di don Gianni Bekiaris accusato di   aver provocato nel ragazzo danni fisici e psicologici permanenti.

La testimonianza della mamma

Ieri mattina, nel processo che si è tenuto a porte chiuse, sul banco dei testimoni è salita la madre della vittima. La donna avrebbe confermato in aula quanto già dichiarato dal figlio parlando del suo primo stupro, quando a soli dieci anni e subito dopo aver ricevuto il sacramento della comunione, con la scusa di organizzare una gita con tutti i bambini, aveva  abusato del figlio in un  albergo dell'Abruzzo.  

Il quadro in regalo con la dedica

La donna ha poi ricordato di quando il prete portò in regalo al ragazzino un quadro raffigurante proprio quell’hotel dove era avvenuta la violenza sessuale. Dietro il quadro addirittura una dedica che ricordava i bei momenti trascorsi insieme. Dopo quel il figlio aveva cominciato a dare segni di grande sofferenza interiore. Sofferenza che si era acuita, quando il parroco, che aveva subìto un processo canonico, era stato condannato a risarcirlo. A detta della testimone, quel denaro che il  figlio   aveva percepito dall’imputato in varie trance, lo aveva fatto sentire ancora più .

A novembre il prete potrà difendersi

Nella prossima udienza fissata per la prima decade di novembre verrà ascoltato un altro prete che avrebbe aiutato il ragazzo nel suo percorso di riabilitazione interiore ed il vescovo che avrebbe saputo delle responsabilità del prete.  Il giovane, che si è costituito parte civile è assistito dall’avvocato Carla Corsetti, mentre l’imputato è rappresentato da Vincenzo Pizzutelli. Quest'ultimo ha tenuto a sottolineare che quello riferito dalla donna in aula è soltanto quanto le ha detto il figlio. Ma lei non ha mai saputo nulla nè visto mai nulla riguardo alla violenza, dunque si tratta di una testimonianza  poco  credibile.

26 anni senza sapere

Com'è possibile che per ben ventisei anni non si sia mai accorta di queste violenze sessuali nei  confronti del figlio? Eppure   - ha continuato il legale -  vivevano sotto lo stesso  tetto.  Il legale è convinto di poter smontare tutte le accuse nei confronti del suo assistito il quale, ha  dichiarato, confida molto nella  giustizia  terrena

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