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Cronaca

Da giorni costretti a vivere su una panchina alla stazione. La disperazione di una madre e del figlio commuove il web

Una donna ed il figlio, originari di Alatri, stanno vivendo in una situazione molto difficile ma grazie ai social la gente ha scoperto la loro storia

Da alcuni giorni una mamma, la sig.ra Annamaria di circa 60 anni ed figlio trentenne Cristian Ciocchetti di Alatri alloggiano sulle panchine della stazione di Frosinone. Non hanno soldi, e non hanno un tetto sulla testa. Gli agenti della Polfer hanno riferito che da qualche tempo ormai vivono su una panchina. I pochi bagagli che hanno sono tutti stipati accanto ad un muro della sala di attesa. Si tratta di poche buste di plastica che contengono qualche cambio e provviste alimentari fornite da cittadini di buon cuore. La signora sembra sia affetta dal morbo di Azheimer e bisognosa di cure.

Vivono da giorni su una panchina

Queste due persone sedute da diversi giorni sulla panchina della stazione ferroviaria, hanno attirato l’attenzione di alcuni passanti che attraverso i social network hanno fatto scattare una gara di solidarietà con video e post che si stanno diffondendo oramai da più di qualche giorno nel web anche grazie a gruppi attivi e numerosi come “Vivi Ciociaria” su Facebook. Molti i cittadini che cercano di fornire un supporto alla famiglia con la mobilitazione anche di associazioni, prima fra tutte l’associazione “Sei di Frosinone se…”.

La casa in affitto ed i soldi terminati

La notizia di mamma e figlio che vivono all’interno della stazione è arrivata anche alle orecchie degli amministratori comunali che si sono subito mossi per dare aiuto ai due senzatetto. “Il Comune di Frosinone – ha dichiarato Antonio Loreto, dirigente del settore welfare – segue già la famiglia da marzo 2017. Il servizio sociale dell'ente è prontamente intervenuto sin da allora, assegnando a madre e figlio un appartamento in affitto, di cui l'Ente ha pagato le spese. Tale misura, dettata da urgenza e inserita all'interno di un progetto ad hoc finalizzato al reinserimento sociale, ha avuto una durata di tre mesi. Dalle ricerche condotte dagli uffici, è emerso il fatto che il giovane, seppure nato ad Alatri, è residente a Roma; sua madre, residente nel capoluogo, ha, invece, parenti ad Alatri. Prima della scadenza del contratto abitativo sottoscritto dall'Ente, il personale del settore comunale ha convocato madre e figlio per concordare, insieme, delle soluzioni alternative, coinvolgendo anche la Caritas. L'ufficio ha, quindi, individuato una soluzione: l'inserimento del ragazzo all'interno di una struttura di accoglienza a Ceccano e il rientro della signora all'interno del nucleo della famiglia di origine, ad Alatri. Entrambe le proposte, verbalizzate, sono state, di fatto, rifiutate e madre e figlio hanno interrotto i contatti con l'Ente. Mi preme sottolineare che la soluzione di accoglienza è tuttora valida: ci auguriamo che la signora e il giovane accettino di poter usufruire, così, del calore e del conforto di una casa”.

Molti i senza tetto alla stazione ferroviaria

Purtroppo, ha riferito un poliziotto della Polfer, la signora Annamaria e il figlio Cristian non sono i soli a vivere in stazione. Ogni mattina, durante il giro di perlustrazione numerose sono le panchine occupate da persone che non sanno dove andare a dormire. Al risveglio si lavano nei bagni pubblici come possono. E bisogna dire che nel capoluogo ciociaro i clochards sono anche fortunati perché i bagni pubblici restano sempre aperti. In altre stazioni addirittura sono a pagamento  o chiusi durante la notte. La povertà esiste ma esiste anche la solidarietà della gente comune verso le persone più sfortunate

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