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Cronaca

Imprenditore ciociaro coinvolto in una faida di clan accusato di omicidio

Nei giorni scorsi l'uomo di 33 anni residente nel capoluogo ciociaro è riuscito a dimostrare in aula la sua estraneità ai fatti

Ciociaro accusato di omicidio volontario per una faida tra clan avvenuta a Napoli. Nella giornata di ieri la sentenza di assoluzione che ha messo fine al suo incubo. La vicenda risale al marzo del 2017 quando M.C. di 33 anni che risiede a Frosinone si era recato per un periodo nella città partenopea dove aveva conosciuto una persona molto influente, addirittura si era saputo in seguito che questa persona era il capo clan di una banda camorristica.

L'omicidio

E proprio in quel periodo venne assassinato con otto colpi di pistola tale Pasquale Izzi un detenuto di 57 anni che era uscito dal carcere dopo un permesso premio. Secondo le accuse della procura il frusinate avrebbe fornito indicazioni circa il giorno e l'orario in cui alla vittima era stato teso un agguato.

Il rinvio a giudizio

A seguito di tali fatti l'uomo venne rinviato a giudizio con la pesante accusa di omicidio volontario in concorso. Nei giorni scorsi però l'avvocato  difensore Cristhian Alviani ha dimostrato ai giudici della corte di Assise di Napoli l'infondatezza delle accuse mosse nei confronti del suo assistito  attraverso documentazioni e riscontri oggettivi.

L'imprenditore era stato vittima di un clamoroso errore giudiziario, un equivoco nel quale era finito  suo malgrado nella macchina della giustizia. Il giudice ha accolto la tesi difensiva ed ha assolto l'uomo per non aver commesso il fatto.

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