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Cronaca

Minacce verso l'ex compagna e la ex suocera. Stretta intorno ad uno stalker

Un uomo del capoluogo, nonostante le denunce, continua a minacciare gli ex familiari con messaggi intimidatori

Stanca delle minacce, delle vessazioni, delle aggressioni fisiche lei, una bella ragazza di 28 anni residente nel capoluogo ciociaro aveva deciso di troncare la relazione con quello che era diventato il padre della sua bambina. La sua gelosia ossessiva l’aveva annientata al punto di non poter uscire più di casa. Così aveva preso coraggio a due mani e dopo averlo denunciato al centro Antiviolenza la ventottenne si era trasferita a casa della madre.

Le minacce anche dopo la denuncia

Ma l’uomo, un operaio di 29 anni originario del cassinate, ha continuato imperterrito a minacciare e perseguitare madre e figlia. Una volta, addirittura, ha divelto il cancello di ingresso della palazzina dove abitano le due donne. Gli operatori dello Sportello Antiviolenza che si stanno occupando del caso hanno provveduto a segnalare il fatto alla questura. Gli agenti della sezioni Volanti, su disposizione del questore Filippo Santarelli hanno proceduto a controlli mirati. Sovente, soprattutto la sera, gli agenti agli ordini del dirigente Flavio Genovesi pattugliano l’intera zona per cercare di tutelare le due donne. Lo stalker intanto non potrà avvicinarsi alla ex convivente in un raggio di 300 metri, viceversa verrà arrestato.

I messaggi minatori

Il divieto di avvicinamento non ha impedito però all’operaio di continuare ad inviare messaggi minatori. Messaggi che farebbero capire che lui sa di ogni movimento della ex e che potrebbe raggiungerla in qualsiasi momento. Le minacce, va detto,   riguarderebbero anche la madre della ragazza.

La denuncia alla polizia

Le due donne, disperate, si sono rivolte alla Polizia di Stato temendo seriamente per la propria vita dato che i cellulari di entrambe continuano ad essere tempestati da decine di chiamate e messaggi vessatori. Per la cronaca va detto che il nominativo dello stalker era già presente nella checklist come da protocollo E.V.A. (Esame delle Violenze Agite). La procedura consente, infatti, agli equipaggi di Polizia, allertati dalle sale operative ad intervenire su casi di violenza domestica, di sapere se ci siano verificati altri episodi nello stesso ambito familiare, per cui anche in assenza di formali denunce, spesso impedite dalla paura di ancor più gravi ritorsioni, consentono di tracciare l’identikit dello stalker.  Al momento gli agenti che continuano a pattugliare la palazzina dove abitano mamma e figlia dopo averlo denunciato nuovamente per via dei messaggi minatori, hanno chiesto un aggravamento della misura restrittiva.

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