Omicidio Morganti, Castagnacci si avvale della facoltà di non rispondere
L'uomo, accusato di omicidio volontario in concorso, non ha risposto alle domande del giudice per le indagini preliminari
Franco Castagnacci, accusato di omicidio volontario in concorso per il delitto del povero Emanuele Morganti, avvenuto nel marzo scorso ad Alatri, davanti al giudice per le indagini preliminari che lo ha sottoposto ad interrogatorio di garanzia si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Il silenzio di Castagnacci
Difeso dall'avvocato Marilena Colagiacomo. l'uomo ha preferito restare in silenzio. Ad inchiodare il 51enne, padre di Mario già finito in carcere insieme a Paolo Palmisani ed a Michel Fortuna per aver massacrato di botte ed ucciso Emanuele Morganti, alcuni testimoni che avrebbero visto l'uomo rincorrere Emanuele e colpirlo mentre il ragazzo stava tentando una disperata fuga verso la piazza. Subito dopo avrebbe trattenuto con la forza un amico della vittima impedendogli di soccorrere il giovane che si trovava ormai in balìa del branco.
Il tentativo di depistaggio
Ma non è tutto. Secondo gli elementi raccolti dalla procura, Castagnacci avrebbe inoltre tentato di depistare le indagini cercando di addossare la colpa ai buttafuori e minacciando alcuni testimoni. L'avvocato difensore Colagiacomo sta valutando la possibilità di presentare ricorso al tribunale del riesame. La notifica di custodia cautelare in carcere è arrivata a Castagnacci, all'interno della casa circondariale di Velletri dove l'uomo è detenuto per reati relativi a spaccio di droga.