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Contrasto alla criminalità

La truffa del trasporto, due arresti e ventinove indagati per frode fiscale e tentata estorsione

La base logistica della presunta associazione a delinquere era la città di Frosinone ma gli uomini del Nucleo Economico Finaziario della Guardia di Finanza hanno scoperto società fittizie con sede in diverse zona della provincia, in Italia e in tre nazioni dell'Est Europa

Un'indagine laboriosa e certosina che ha consentito di smantellare una presunta associazione a delinquere che, come accertato dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Frosinone, avrebbe fortemente inquinato l'economia locale. Non solo frode fiscale ma anche indebita percezione di erogazione pubbliche, trasferimento fraudolento di valori, truffa aggravata ai danni dello Stato, tentata estorsione e sfruttamento della prostituzione. Reati gravi quelli emersi dopo quasi tre anni di indagini e contestati da due persone residenti in Ciociaria, colpiti da ordinanza di custodia cautelare in carcere a firma del gip Logorusso del tribunale di Frosinone, ed altre 29 persone, indagate e titolari o dipendenti di società fittizie che avevano come unico ruolo quello di reinvestire danaro proveniente da illecite attività.

Per questo motivo la Procura di Frosinone ha chiesto ed ottenuto dal Gip anche  l’obbligo di dimora nei confronti di sette persone e nei confronti di un soggetto è stato emesso il divieto di esercitare attività professionale e ricoprire uffici direttivi delle persone giuridiche per la durata di 12 mesi; mentre nei confronti di altre 22 persone è stata disposta la misura interdittiva del divieto di ricoprire uffici direttivi  delle persone giuridiche per 12 mesi. I finanzieri hanno individuato anche due case di appuntamento situate nel centro di Frosinone e gestite da uno dei personaggi coinvolti. 

Il comunicato stampa

"Nella ordinanza emessa dal G.I.P di Frosinone si riferisce delle presunte attività illecite di una associazione per delinquere posta in essere da alcuni soggetti con radici in questa provincia, tra cui un pregiudicato, che al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali aveva fittiziamente attribuito a numerose “teste di legno” la titolarità di 23 società (delle quali ben 7 aventi sede all’estero), operanti prevalentemente nel settore del trasporto merci su strada, della vendita all’ingrosso di alimenti e bevande nonché in quello alberghiero. Le misure cautelari sono state eseguite nelle provincie di Frosinone, Roma, Latina, L’Aquila, Napoli, Caserta, Salerno, Grosseto, Terni, Bologna, Torino, Novara, Venezia e Treviso, oltre che in Slovenia, Croazia e Romania. 

Le complesse e laboriose investigazioni sono scaturite a seguito dell’acquisizione di un importante asset aziendale di un noto imprenditore locale operante nel settore della logistica, e sono state condotte facendo ricorso oltre che ai tradizionali metodi investigativi (osservazione, pedinamenti, escussione soggetti informati ed analisi di documentazione), anche ad attività tecniche (analisi tabulati telefonici, intercettazioni telefoniche/ambientali e telematiche) oltre che ad accurati riscontri sulle banche dati in uso alla Guardia di Finanza. Lo sviluppo delle suddette attività da parte dei Finanzieri del Comando Provinciale di Frosinone ha consentito di rilevare anche ulteriori ipotesi di reato: nei confronti di un fornitore per il finanziamento di un contratto di leasing di n. 5 autoarticolati per un importo di € 230.000; percezione di un finanziamento coperto da garanzia statale per circa € 1.200.000; utilizzo/emissione di fatture relative ad operazioni per oltre € 10 milioni; dichiarazioni d’intento, che si ipotizza essere fittizia, di esportazione delle merci allo scopo di effettuare acquisti di prodotti senza il pagamento dell’I.V.A. per poter successivamente rivenderli a prezzi notevolmente inferiori a quelli di mercato. venivano individuate due case di appuntamento site in Frosinone, nelle quali si ipotizza la prostituzione di alcune donne, anche straniere, provenienti da altre province". 

Tali attività, in particolare, hanno consentito di individuare disponibilità patrimoniali per circa 100 milioni di euro riconducibili a taluni indagati – detenuti anche in Romania, Slovenia e Croazia, la cui individuazione è stata resa possibile grazie ai canali di Cooperazione internazionale - che sono state oggetto del provvedimento di sequestro preventivo emesso dal Tribunale di Frosinone a seguito di specifica richiesta di questo Ufficio. 

Tra i beni sottoposti a sequestro, si segnalano: quote di n. 30 società per un valore nominale di € 1.249.700;
n. 118 conti correnti;
n. 68 rimorchi stradali;
n. 32 trattori stradali;
n. 5 terreni;
n. 2 capannoni industriali e 5 abitazioni di pregio;
n. 38 autovetture;
n. 2 imbarcazioni.

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