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Cronaca

Artena, l’intervista: Michele Bianchi (pres. Comitato No Biometano) ci parla della sua battaglia.

Incontriamo Michele Bianchi, Presidente del Comitato No Biometano, per capire meglio cosa sta succedendo nel Comune di Artena (RM) e cosa spinge un giovane a portare avanti questa battaglia serrata contro l’impianto di questa centrale.  ...

Incontriamo Michele Bianchi, Presidente del Comitato No Biometano, per capire meglio cosa sta succedendo nel Comune di Artena (RM) e cosa spinge un giovane a portare avanti questa battaglia serrata contro l’impianto di questa centrale.

Ciao Michele, grazie di essere qui con noi. Innanzi tutto, perché non ci spieghi che cos’è il Biometano e quale funzione dovrebbe svolgere la Centrale in progetto nel quartiere Colubro?

Ciao Alessandro. SI, cercherò di spiegarvi brevemente il tutto. Il biometano è grossomodo il gas che tutti i giorni utilizziamo a casa nostra, preventivamente trattato, quando accendiamo i fornelli, i riscaldamenti e quant’altro. Nello specifico, la tecnologia proposta dalla centrale punta alla produzione di metano per immissione in rete e compost, utilizzando la frazione organica dei rifiuti urbani (F.O.R.S.U.). Le quantità di Forsu, e non solo, che la centrale tratterà ci hanno fin da subito preoccupato. Infatti, questa accoglierà circa 70 mila tonnellate annue di rifiuti, che equivalgono alla produzione di 750 mila persone. Quindi, la centrale proposta al Colubro di Artena avrà a che fare, principalmente, con i rifiuti della Capitale.

Tu sei il promotore del Comitato No Biometano. Quali ragioni vi spingono ad opporvi all’impianto della centrale?

Ci sono innumerevoli motivazioni che ci spingono ad opporci a tale impianto, tra queste: la poca trasparenza della società proponente, istituita meno di un anno fa, senza alcuna esperienza sul campo e per il 10% di proprietà dell’ex colonnello dei Carabinieri Borghini Vittorio Benedetto che attualmente ricopre il ruolo di dirigente A.M.A. e responsabile dei cimiteri capitolini; l’arrivo di 70.000 tonnellate di rifiuti annue nel territorio di Artena, prodotte da circa 750 mila persone; l’ingresso di materiale dannoso per l’ambiente e per la salute che verrà trattato con l’aggiunta di acceleranti chimici e altri materiali pericolosi; l’esposizione della popolazione a sostanze nocive contrapposta a l’assenza di benefici per la comunità. Inoltre, la realizzazione di tale centrale andrebbe a gravare considerevolmente su un territorio, quello dell’Alta Valle del Sacco, già altamente inquinato e dove la percentuale di tumori cresce a dismisura.

Queste notizie vanno divulgate e proprio per questo state svolgendo un attività molto importante anche nella comunicazione e nel coinvolgimento della cittadinanza. Avete raccolto oltre 3500 firme per dire NO. Ti aspettavi una partecipazione così ampia? Cosa vuoi dire ai tuoi concittadini?

Quando si parla della salute di noi stessi, di quella dei nostri cari ed, in particolar modo, della salute dei nostri figli, l’asticella d’allarme sale ai suoi massimi e il terrore ci pervade. La nostra società è stata nel tempo devastata da mani attente al ricavo e da menti poco sviluppate per rendersi conto del male che facevano. Oggi però, la gente è in grado di riconoscere gli avvoltoi ed è proprio grazie a questa consapevolezza che il consenso si è mostrato con numeri importanti.

Quindi, si, mi aspettavo una partecipazione così ampia. A tutti i miei concittadini vorrei porgere i miei più sentiti ringraziamenti per l’appoggio, ma gli vorrei anche dire che la battaglia non si è conclusa e che, per vincere la definitiva guerra contro l’apertura di questo ecomostro, c’è bisogno di una sentita partecipazione da parte di tutti.

I tuoi concittadini hanno saputo sostenere il vostro lavoro. Adesso però ti chiedo quale sostegno avete ricevuto dalla politica? Quali sono le posizioni assunte dell’Amministrazione di Artena? Pensi abbiano fatto abbastanza in questa lotta, che invece i cittadini stanno affrontando con tanto impegno?

La politica a mio avviso ci ha dato un sostegno a metà. Poteva, senza alcun dubbio, spendersi con più vigore e con più attenzione, ponendosi in prima linea contro la centrale biometano. Tutto ciò che ha fatto è stato abbastanza marginale anche se molte amministrazioni, anche di paesi limitrofi, si sono dichiarate contrarie a questa struttura. Ad ogni modo, noi del comitato biometano, continuiamo convinti per la nostra strada e ci opporremo ancor più duramente se ce ne sarà bisogno.

Firme no biometano

La vostra opposizione non si fermerà fino al raggiungimento del risultato da voi sperato. Quali azioni ed attività avete in programma per il futuro? Quali sono i prossimi appuntamenti?

Ovviamente non ci fermiamo qui. La battaglia è ancora lunga e, una volta archiviata la centrale biometano, continueremo sulla nostra strada. Infatti, come già avvenuto con la commissione ambiente, proporremo al comune di Artena un piano organizzativo e operativo per la gestione dei rifiuti nel nostro territorio attraverso l’implementazione della raccolta differenziata porta a porta e delle compostiere di comunità per lo smaltimento dell’umido, con conseguente produzione di concime di alta qualità per le aziende agricole artenesi.

Inoltre, stiamo organizzando un’assemblea pubblica che molto probabilmente ci sarà il 14 oppure il 21 Novembre, attraverso la quale daremo informazioni sugli iter in corso, sulla situazione attuale e su quanto faremo in seguito. Vi aggiorneremo e inviteremo a partecipare.

Sicuramente ci saremo. Ti ringrazio per questa interessante discussione. Ti faccio i miei migliori auguri.

Vi ringrazio moltissimo per l’opportunità concessa e colgo l’occasione per ringraziare le seguenti associazioni/comitati che sono il nucleo fondante del comitato No Biometano: l’associazione UGI di Colleferro, ArtenaOnline, Arci Montefortino 93, Assoc. Genitori Artena, Comitato di zona del Colubro, Comitato di zona Via Giulianello e Centro storico, Comitato Residenti Colleferro e il Mag di Giulianello. Altro immenso grazie va a tutti i cittadini che si sono impegnati e che siamo sicuri continueranno ad impegnarsi affinché la centrale biometano non venga realizzata. A presto per ulteriori aggiornamenti.

Alessandro Verrelli

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