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Cronaca

Artena, tutto pronto per la 5^ edizione di “ 25 Aprile, fra storia, cultura ed immagini”

Settantesimo della Resistenza. Un appuntamento importante per la storia del paese. Molte le iniziative sparse nei territori, soprattutto nelle grandi città o nei centri dove forte è l'eredità della Resistenza.

Settantesimo della Resistenza. Un appuntamento importante per la storia del paese. Molte le iniziative sparse nei territori, soprattutto nelle grandi città o nei centri dove forte è l'eredità della Resistenza.

Quale sia invece la consapevolezza nel dibattito nazionale sull' importanza di questa data è un mistero. La nostra iniziativa: “ 25 Aprile, fra storia, cultura ed immagini” è giunta alla sua quinta edizione. L'idea partita con l'intento di recuperare la memoria storica dell'antifascismo nel nostro territorio, ci ha portati ad una serie di iniziative fra cui il restauro della lapide a Federico Ciafrei nel Centro Storico della nostra cittadina. A Vittorio Aimati, studioso di storia locale e non solo, chiediamo per iniziare di raccontarci chi erano gli antifascisti della nostra città ed in che contesto fu ucciso Federico Ciafrei....

Proprio in questi giorni ho completato il libro Artena, fatti, luoghi volti dal 1870 ai giorni nostri, dove parlo abbastanza dettagliatamente del periodo oggetto delle domande.

Federico Ciafrei era un comunista, che il giorno dell’Epifania del 1923 fu ucciso da sei teppisti fascisti di Artena. La sera della Befana Federico si trovava nell’osteria di Giulio Guadagnoli nei locali dove è oggi posto il ristorante La Locanda del Principe. Aveva evidentemente bevuto, come la stragrande maggioranza degli avventori dell’osteria. Ad un certo punto, allegro com’era, Federico si mise a cantare Bandiera Rossa. Il Fascismo era arrivato ad Artena il 30 Ottobre 1922, ed era stato un arrivo violento e prevaricatore. Immaginate, quindi, appena Federico Ciafrei si mise a cantare Bandiera Rossa, cose successe. Di risposta un paio di persone anche loro abbastanza avvinazzati, risposero a Federico Ciafrei con il canto giovinezza. Sembrava che tutto potesse terminare così, ma ad un certo punto entrò nell’osteria Emilio detto I’ardito, con una pistola in pugno che ordinò a tutti di smetterla. L’oste, vista la situazione che si stava creando invitò Federico Ciafrei a lasciare il locale e tornarsene a casa. Federico di malavoglia accettò il consiglio e uscì incamminandosi verso la sua abitazione. Federico non smise di cantare Bandiera Rossa, e dopo nemmeno un minuto dalla sua uscita dall’osteria i due che cantavano Giovinezza e “I’ardito” lo seguirono. Sulla strada i tre incontrarono altri tre amici fascisti prepotenti pure loro; ed insieme decisero di seguire Federico Ciafrei, che nel frattempo si era fermato e si era seduto su uno dei muriccioli che sono nel centro storico di Artena. Appena vide i sei arrivare, capì che non era la giusta aria e riprese a camminare a passo più svelto verso casa, cantando sempre Bandiera Rossa. Giunto al crocevia tra Via Roma e Via Casalini, i sei raggiunsero Federico Ciafrei, e uno di loro, pare fosse un certo Pasqualaccio, fece partire un colpo di pistola che ferì Federico. Portato all’ospedale di Velletri dopo una settimana Ciafrei morì fra le braccia del fratello. Il processo al presunto omicida fu una farsa: si accampò la legittima difesa e alla fine il presunto colpevole se la cavò con una minima pena.

Artena fino a venti anni fa era un paese rosso, su questo non si discute: chi dice il contrario non conosce appieno la storia di Artena. In assoluto il primo antifascista è stato Angelo Mazzocchi, anarchico e socialista, che all’inizio del XX secolo guidò le lotte contadine. Con lui Augusto Valeri, detto nzalateglio all’epoca giovanissimo e Alfonso De Angelis detto j’orefice. Mazzocchi fondò nel 1900 la sezione del PSI di Artena e divenne responsabile della Lega dei Contadini. Un altro antifascista convinto, fu Don Angelo Ercolani, sacerdote parroco della Parrocchia di Santa Croce, che in ogni sua predica si scagliava contro i fascisti di Artena e contro i loro capi.

2 ) Augusto Valeri, socialista di sinistra, diventa sindaco di Artena. Il fascismo prende il potere nel paese. Ci racconti dal tuo punto di vista, chi era l'uomo e come si comporta di fronte al fascismo?

Il fascsimo prende il potere ad Artena il 30 Ottobre 1922. Alcune squadracce di Napoli e della ciociaria di ritorno dalla marca su Roma, si fermano ad Artena e con la collaborazione del segretario comunale del tempo Raffaele Nardi, un personaggio ambiguo, che aveva già cercato di sostituire il sindaco Virginio Prosperi un paio di anni prima. Nel 1920 diventa sindaco Augusto Valeri, acclamato dalle masse contadine del paese. Uomo onestissimo, integerrimo, nato povero, vissuto povero e morto poverissimo. Aveva un ascendente su tutta la popolazione. A differenza di altri suoi compagni di partito, non volle mai firmare l’atto di sottomissione al fascismo, per questo fu percosso in maniera violenta dai fascisti. Il 30 Ottobre 1922, fu atteso dai fascisti che erano arrivati ad Artena e malmenato all’ingresso del Comune. Con lui fu malmenato anche il figlioletto Americo, che a causa di quelle percosse rimase storpio e morì giovane perché non si riprese più. Durante il ventennio Augusto Valeri, temutissimo dai capirioni fascisti di Artena è sempre stato attenzionato e più volte ammonito; mandato al confino. Ma lui non si è mai piegato al volere prevaricatore dei prepotenti. Fu costretto alle dimissioni da Nardi, che fece serpeggiare una polemica fra gli amministratori dell’epoca al punto che parte di essi furono messi in minoranza. Nel 1946, Valeri fu rieletto sindaco, a testimonianza di quanto la gente voleva bene a questo personaggio. Ma ad agosto di quell’anno un infarto improvviso lo colpì fino a farlo morire.

Noi la mattina del 25 Aprile faremo una commemorazione sotto la lapide dedicata a Federico Ciafrei. Secondo te ha ancora senso trasmettere i valori dell'antifascismo e si qual'è oggi questo senso?

Essere antifascisti oggi significa una saldissima riprovazione verso qualsiasi forma di totalitarismo perpetrato in ogni parte del mondo, significa un convinto ripudio per i valori, le politiche e le azioni che furono del movimento fascista e delle diverse esperienze politiche e governative condotte a quel tempo, Essere antifascista significa essere un attento osservatore affinchè ciò che è successo novanta anni fa non venga più a riproporsi, soprattutto oggi, in un momento storico di crisi così violento e di distanza con le figure istituzionali, quando il malcontento e il populismo possono essere cavalcati da presunti salvatori della Patria. Essere antifascista implica la piena adesione allo Stato Costituzionale, e alla Costituzione ma anche decisa disapprovazione di ogni forma di violenza, di aggressività e di angheria. Essere antifascista significa schierarsi con i più deboli, con quelli che sono più in difficoltà. Essere antifascista significa odiare la guerra, la prevaricazione, le prepotenze. Essere antifascista significa vivere l’eticità della propria vita. Essere antifascista significa pluralità di pensiero e di condivisione.

Mino Massimei

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L'iniziativa “ 25 aprile fra Storia, Cultura ed immagini “ giunta alla sua V° Edizione ha sempre visto degli appuntamenti fissi e iniziative a rotazione. Mostre, concerti: attenzione al territorio e sguardo sulle vicende nazionali e internazionali. L'idea è partita con il restauro della lapide a Federico Ciafrei sita nel Centro Storico, lapide che ricorda l'omicidio a sangue freddo da parte di sei fascisti del giovane artenese. Il recupero della memoria storica del proprio territorio e della propria nazione ha guidato le nostre azioni in questi anni ed ha fatto si che l'iniziativa abbia avuto continuità e vitalità.

L'edizione di quest'anno prevede il seguente programma che si svolgerà al Palazzaccio piazza ex Valle Fini:

“ 25 Aprile” :

Ore 11 Cerimonia sotto la lapide a Federico Ciafrei ucciso dai fascisti

ore 13 : Pranzo sociale

Mostra permanente del fotografo Giuseppe Matese sulle nuove Resistenze

ore 17 ripresa : Banchetto permanente della casa Editrice “ ANNALES”

ore 18.30 Concerto dell 'orchestra “ Ciociarian Chamber Orchestra”

Ore 21.30 Concerto dei M° Marco De Santis e Marcello Tosti ( duo di chitarre classiche)

Circolo ARCI “ Montefortino 93”

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