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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Cassino

Avvocatessa aggredita in udienza e in piazza Labriola, la solidarietà dei colleghi

È accaduto a Cassino dove, nei scorsi, si è consumata al terza aggressione da parte di una coppia di coniugi a danno di chi difende gli imputati di un processo nel quale loro sono parte civile

Un coro unanime di solidarietà a difesa dell'avvocatessa che nei giorni scorsi è stata aggredita in udienza a Cassino e successivamente in piazza. Autori dell'ennesima sceneggiata sono stati un uomo e una donna, parte civile in un processo per presunta imperizia medica. L'avvocata difende, come accaduto per altre due colleghe nei mesi scorsi e vittime dello stesso atto d'ignoranza, uno degli imputati.

A difesa del legale è intervenuto anche il presidente della Camera Penale di Cassino, l'avvocato Pasquale Impronta, "esprime la propria vibrante e incondizionata solidarietà alla collega Costanza De Vivo, vittima di una vile e ingiustificata aggressione perpetratasi nel pomeriggio del 15 febbraio 2023 prima in Tribunale, nell'aula di udienza, poi protrattasi anche nello spazio antistante l'ingresso del Palazzo di Giustizia. La Collega, impegnata nella difesa nell'ambito di un processo per responsabilità medica, è stata pesantemente minacciata e offesa mentre svolgeva il proprio ministero defensionale. 

Altresì, nel caso di specie, l'aggressione è stata perpetrata proprio nell'aula di udienza, luogo sacralmente deputato al leale e dialettico confronto tra le parti. Nell'ambito di questa vicenda processuale anche altre colleghe hanno subito dagli stessi soggetti, ingiurie e minacce. Purtroppo nel nostro Paese la cronaca riporta sempre più spesso inquietanti episodi di avvocati intimiditi, minacciati, insultati gratuitamente per il sol fatto di aver svolto con lealtà e impegno il mandato difensivo. Ci troviamo, nei tempi odierni, a raccogliere il "frutto avvelenato" di un becero e volgare giustizialismo, sapientemente propinato dai media e da certa politica che ritiene il difensore un complice o, peggio, un sodale dell'imputato compiendo questa agghiacciante equazione: avvocato dell'accusato uguale delinquente come il cliente. Il clima così sapientemente avvelenato fa perdere di vista la imprescindibilità della funzione difensiva nutrendo, invece, con crasso livore, la pancia ma non il cervello dell'opinione pubblica. 
Le garanzie riconosciute all'imputato e al proprio difensore esprimono la misura del tasso di libertà e democrazia di uno Stato liberale, attento alle garanzie di tutti gli individui ritenuti colpevoli sono con sentenza irrevocabile. La Camera penale di Cassino terrà sempre desta l'attenzione su tale grave problema perché a un avvocato a cui verrà impedito di difendere corrisponderà sempre un cittadino a cui lo Stato avrà negato il diritto di difesa ma, peggio ancora, ne avrà disconosciuto la dignità di persona. Infine, esortiamo il Presidente del Tribunale e le Autorità preposte a intensificare il presidio delle Forze dell'Ordine soprattutto durante processi "sensibili" come quello in cui è impegnata la collega, in cui, spesso, la tensione esondai limiti di tollerabilità tracimando in una palese manifestazione di violenza"

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