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Cronaca Santopadre

Bandito ucciso, il mistero della vera identità: oggi l'autopsia. Spuntano i pallini da caccia sul suo braccio

La vittima della tragedia di Santopadre non sarebbe di origini rumene. Il documento rinvenuto è intestato ad un uomo che oggi vive in Svezia. Una "rosa" di pallini da caccia lungo il braccio dell'uomo ucciso che potrebbe scagionare il tabaccaio

Una rosa di pallini da caccia lungo il braccio del bandito ucciso lunedì sera a Santopadre (Frosinone) 'scagiona' Sandro Fiorelli, il tabaccaio che nel timore di essere ucciso ha sparato un colpo di fucile. L'importante elemento, accertato dagli esperti balistici dei Carabinieri del Ris, avvalora la versione fornita dal 59enne che ha raccontato al magistrato Marina Marra di aver premuto il grilletto del suo fucile da caccia, regolarmente denunciato, perché il ladro sorpreso nella sua abitazione di via Valle a Santopadre in provincia di Frosinone, stava per sparare.

In realtà il malvivente, attualmente senza un'identità, impugnava una scacciacani e certamente nel fuggire si è volto contro il commerciante per intimidirlo. Fiorelli però non poteva sapere che quella pistola era innocua e sopraffatto dalla paura ha sparato per primo colpendo l'uomo al di sotto delle costole.

Il giorno dell'autopsia

Nella giornata di oggi presso l'obitorio del 'Santa Scolastica' di Cassino si svolgerà l'autopsia che sarà eseguita dal dottor Vincenzo Caruso. La famiglia Fiorelli, rappresentata dall’avvocato Sandro De Gasperis, ha nominato come consulente di parte il dottor Augusto Canali. Se i risultati degli accertamenti tanatologici dovessero ulteriormente suffragare il racconto del tabaccaio per questi resterebbe confermata l'accusa formulata a suo carico dalla Procura e cioè 'eccesso colposo di difesa'.

Le indagini vanno avanti

Le indagini da parte dei Carabinieri proseguono senza sosta per dare un nome ed un volto ai componenti della banda ed anche all'uomo ucciso che, contrariamente a quanto risulta dalla carta d'identità che aveva con se, non è rumeno e soprattutto il suo nome non sarebbe Mirel Joaca Bine.

Le immagini della tragedia

Quel documento sarebbe falso perchè il vero Mirel Bine in un'intervista rilasciata alla televisione romena nella giornata di martedì riferisce di essersi trasferito da nove anni in Svezia dove si è sposato ed è padre di due figli. Ricorda che 17 anni fa ha smarrito il suo documento di identità, di cui si è impossessato quasi certamente la vittima del fatto di sangue. Mirel Joaca Bine sostiene inoltre che ha ricevuto diverse contravvenzioni dall’Inghilterra e dalla Francia dove il falso Mirel Joaca Bine ha vissuto per diverso tempo.

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