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Cronaca

Carpineto Romano, da oltre 15 anni popolazione costretta a convivere con l'incubo delle mucche in strada

In questi giorni di fermento per il Pallio forse voleva andare all’hosteria anche la mucca che vediamo in fotografia, una di quelle che escono di notte e che sono l’incubo degli automobilisti in transito sulla carpinetana prima e dopo l'abitato di...

In questi giorni di fermento per il Pallio forse voleva andare all’hosteria anche la mucca che vediamo in fotografia, una di quelle che escono di notte e che sono l’incubo degli automobilisti in transito sulla carpinetana prima e dopo l'abitato di Carpineto Romano.

E’ questo un fenomeno che ormai è endemico che si protrae da circa 15 anni senza che nessuno possa fare nulla. Sino ad oggi sono accaduti numerosi incidenti automobilistici e la buona sorte ha voluto che nessuno, ancora, ci abbia rimesso la pelle. Di feriti finiti in ospedale ce ne sono stati più di uno, chiaramente, i danni subiti alle autovetture (qualcuna completamente sfasciata) non sono mai stati coperti da nessuno. Le istituzioni sono al corrente della situazione incresciosa; ma sinora “non si è potuto far nulla”.

Ci si è limitati ad installare sulla strada prima e dopo Carpineto dei cartelli luminosi che segnalano il pericolo. Sembrerebbe che in paese tutti sappiano a chi appartengano le mucche circolanti per la zona che sono senza marchiature per ovvi motivi. I padroni fanno uscire in tarda serata gli animali lungo le strade del paese e lungo la strada regionale carpinetana, forse per farle cibare lungo i cigli delle strade. Inoltre, cosa ancor più grave, sarebbe in atto una sorta di sciacallaggio di stampo pseudo-mafioso, per cui il primo politico che prova a eliminare questi bovini dalla strada si ritrova interi uliveti tagliati a zero. Altre intimidazioni a volte sono sfociate anche in pestaggi (è successo anche questo purtroppo); la burocrazia, sempre asfissiante nei confronti di chi “fa” le cose, sembrerebbe ora tornare utile a chi non vuole arrischiarsi in prima persona a risolvere il problema; peraltro, fra le diverse scuse addotte, oltre ad improbabili dinieghi della Prefettura (una sequenza indecorosa di “scaricabarili”) si disse che per eliminare una mucca occorrerebbero circa 1500 € in quanto l’animale va catturato, poi ucciso e poi la carcassa va portata ad un inceneritore. Essendo un centinaio quelle circolanti nella zona occorrerebbero fondi che il comune non ha.

E’ di questa settimana l’ennesimo caso in cui una donna che aveva parcheggiato la sua auto in piena notte dentro un giardino condominiale ha chiuso lo sportello facendo spaventare una grossa mucca che nel fuggire l'ha investita (i maschi adulti superano anche i 600 Kg) provocandole diverse ferite ed un grosso spavento. Inoltre, a differenza delle mucche allevate in apposite aziende quelle di Carpineto sono molto selvatiche e caricano persone e macchine al pari dei proprietari.

Il braccio di ferro non è mai cominciato, né mai probabilmente potrà cominciare tra l'amministrazione ed i proprietari. Perché non affidare queste grosse mucche ad una cooperativa di giovani che possa governarle e creare una bella attività protetta sul terreno demaniale, visto che per queste non paga nessuno anzi creano pericolo? Potrebbe essere una soluzione, certamente sgradita al proprietario, ma utile ai cittadini.

Giancarlo Flavi

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