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Cronaca

Cassino, accusato di usura aggravata ed estorsione: assolto dopo 7 anni

Dopo diversi anni di processo, si è svolta avanti il Tribunale Collegiale di Cassino, l’udienza di discussione del processo, l’imputato assistito dal suo difensore di fiducia, l’avv. Emanuele Carbone, è riuscito a dimostrare la propria innocenza

Il Tribunale Collegiale di Cassino ha assolto un imprenditore sessantenne della città fluviale, dai reati di usura aggravata e continuata, nonché dal reato di estorsione.

In particolare, l’indagine aveva preso piede a seguito della denuncia da parte di un imprenditore di Cassino il quale, non potendo più far fronte alle continue richieste di denaro, si era rivolto, nel 2014, ai Carabinieri della Stazione di Cassino, ai quali aveva raccontato di essere vittima di usura da oltre due anni e che era stato costretto a pagare interessi annuali che andavano oltre il 240%. A questo punto, raccolta la denuncia, i Carabinieri, d’accordo con la vittima, avevano teso una trappola al presunto usuraio al fine di poterlo cogliere in flagranza di reato.

Ebbene, nel corso dell’incontro programmato tra l’imprenditore cassinate e il sessantenne imprenditore della città fluviale, erano intervenuti i Carabinieri, i quali, tra l’altro, avevano posto un registratore all’interno dei vestiti della pretesa vittima, al fine di registrare le richieste di denaro. I militari procedevano all’arresto in flagranza di reato del sessantenne presunto usuraio ed estorsore, al quale veniva sequestrata una ingente somma in contanti, nonché un assegno bancario.

Pertanto l’arrestato veniva associato presso la Casa Circondariale di Cassino a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Dopo diversi anni di processo, si è svolta avanti il Tribunale Collegiale di Cassino, l’udienza di discussione del processo, l’imputato assistito dal suo difensore di fiducia, l’avv. Emanuele Carbone, è riuscito a dimostrare la propria innocenza e, nonostante la richiesta di condanna della pubblica accusa, il Tribunale di Cassino, condividendo la tesi difensiva, ha assolto l’imputato da entrambi i gravi reati contestati, disponendo, altresì, il dissequestro delle somme cadute in sequestro.

In particolare, l’avv. Emanuele Carbone durante l’arringa ha evidenziato l’assoluta inaffidabilità della persona offesa, tant’è che nel corso delle indagini era stato necessario ascoltarla a sommarie informazioni diverse volte a causa della contraddittorietà nella ricostruzione dei fatti,  così come, il penalista ha evidenziato, inoltre, la mancanza di qualsivoglia riscontro documentale/contabile alle accuse rivolte al proprio assistito.

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