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Cronaca Cassino

Cassino, assolta una coppia accusata di smerciare eroina in città

Il giudice ha accolto la tesi difensiva dell'avvocato Emanuele Carbone che ha evidenziato che le cinquanta dosi trovate in loro possesso erano per uso personale

Il Tribunale di Cassino, in Composizione Monocratica, ha assolto una donna di 48 anni e un uomo di 45, dall’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo eroina.
La vicenda aveva preso piede in seguito ad una operazione portata avanti dai Carabinieri della Stazione di Cassino, i quali nel corso di un controllo all’uscita del casello autostradale di Cassino, finalizzato alla repressione del reato di spaccio, in particolare eroina, avevano tratto in arresto due giovani perché trovati in possesso di oltre 50 dosi di eroina suddivisa in due involucri avvolti da nastro isolante; infatti, a seguito della perquisizione del mezzo sul quale viaggiavano i due, i militari avevano rinvenuto due involucri racchiusi nel cellophane, contenente eroina, un rotolo di scotch, delle forbici e presso l’abitazione di uno dei due un bilancino di precisione, pertanto procedevano  all’arresto in flagranza di reato della 48 e del 45, per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
In particolare, i Carabinieri di Cassino avevano intimato l’alt ai due, i quali, dopo essersi riforniti in territorio casertano stavano facendo rientro in Ciociaria, e a seguito di una attenta perquisizione personale e veicolare, erano state rinvenute, come detto, oltre 50 dosi di eroina. Nel corso dell’udienza dibattimentale, dopo l’escussione degli operanti, si procedeva alla discussione, il P.M. chiedeva la condanna alla reclusione per entrambi gli imputati. Il difensore di fiducia degli imputati, Emanuele Carbone, nel corso dell’articolata difesa, evidenziava che, al contrario di quanto emergesse dalla notizia di reato redatta dai militi, nonché dall’escussione testimoniale degli stessi, non era emerso per i propri assistiti alcun elemento che consentisse di desumere che il consistente acquisto di sostanza stupefacente fosse destinati ad un uso non esclusivamente personale. Il Giudice, accogliendo integralmente la tesi difensiva sostenuta dal difensore ha assolto entrambi gli imputati con formula piena “perchè il fatto non costituisce reato”.
 

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