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Cronaca Cassino

Cassino, scricchiolii tra le mura del carcere: panico tra i detenuti, esposto in Procura

A far intervenire i Vigili del Fuoco, che hanno dichiarato inagibile una parte del penitenziario, sono stati gli agenti della Polizia Penitenziaria allarmati dalle grida di paura provenienti dalle celle

Un esposto presso la Procura della Repubblica di Cassino per fare piena luce sulle cause che hanno portato al cedimento strutturale all'interno di una palazzina del carcere di Cassino. Ad annunciare l'importante atto è il presidente di Assotutela, Michel Emi Maritato. “Il cedimento strutturale di una parte del carcere di Cassino è un fatto grave e allarmante. E’ inammissibile che, superata ampiamente la soglia del Duemila, esistano ancora edifici di proprietà pubblica aperti al pubblico servizio ma pericolanti e bisognosi di interventi straordinari. Siamo contenti che non ci siano scappati morti o feriti e che i vigili del fuoco abbiano disposto l’inagibilità e l’interdizione dei locali ma, come associazione che difende i diritti dei cittadini, sollecitiamo le istituzioni a procedere con una ricognizione complessiva delle case circondariali del territorio al fine di dare a guardie penitenziarie e detenuti luoghi sicuri. Per quanto riguarda il caso specifico di Cassino, sarà cura di Assotutela depositare un esposto querela presso la Procura della Repubblica al fine di accertare le cause del cedimento strutturale al carcere ciociaro”.

Il fatto

Sulla vicenda, nella giornata di ieri, e dopo che Frosinonetoday ha pubblicato in esclusiva la notizia, sono intervenute anche diverse organizzazioni sindacali. Il Sappe, in particolar modo, evidenzia che "domenica sera alcuni detenuti del carcere di Cassino, segnatamente al terzo piano della III Sezione detentiva, hanno sentito dei rumori sospetti nell’intelaiatura della struttura e ciò ha determinato momenti di apprensione e panico - denuncia Maurizio Somma, segretario nazionale SAPPE per il Lazio -. Sul posto sono immediatamente intervenuti i Vigili del fuoco per rilievi ed accertamenti tecnico strutturali, al termine dei quali è stato disposto l’allontanamento dei detenuti dalle celle essendo stato dichiarata inagibile la III Sezione detentiva. Si è dunque disposta, con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, il trasferimento dei detenuti nelle carceri di Viterbo e Rieti. Un'operazione che ha messo in luce la grande professionalità del personale di Polizia Penitenziaria di Cassino, Viterbo e Rieti che hanno gestito al meglio la grave criticità e che hanno saputo contemperare le esigenze di ordine e di sicurezza con quelle di umanità, rassicurando i detenuti coinvolti. Possiamo davvero dire che si è trattato di una tragedia sfiorata ma annunciata, visto che da tempo denunciamo la fatiscenza del carcere di Cassino".

Nuovo piano carceri

“Avevano chiesto, come sindacato SAPPE, di ragionare, nel corso della stesura del Piano Carceri, di prevede un nuovo penitenziario per Cassino, ma la nostra richiesta è rimasta lettera morta. Ci si dovrebbe allora vergognare per come sono stati lasciati allo sbando il Personale di Polizia Penitenziaria e i detenuti del carcere, in condizioni insalubri, indecenti e vergognose - denuncia Donato Capece, Segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE -. Una situazione assurda, da tempo ben nota a tutti, ma che non ha trovato scandalosamente una soluzione. Il degrado del carcere di Cassino è dunque vergognoso e per il SAPPE, primo e più rappresentativo Sindacato della Polizia Penitenziaria, non avere raccolto le lamentele sindacali è davvero incomprensibile. Un plauso va rivolto ai poliziotti penitenziari di Cassino, Rieti e Viterbo impegnati nelle operazioni di servizio di trasferimento ed accoglimento dei detenuti da Cassino a Viterbo e Rieti, che sono stati altamente professionali ed impiegati ben oltre l’ordinario orario di servizio, dimostrando un senso del dovere non comune”.

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