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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Cassino

Cassino, debiti comunali: Dragonetti favorevole all'istituzione di una commissione d'inchiesta

L'esponente dei Popolari per l'Italia lancia il guanto di sfida a Mario Abbruzzese

"Non credo sia necessaria una Commissione d'inchiesta per capire chi ha provocato un 'buco milionario' nelle casse del Comune. E' cosa molto più semplice di quanto si possa credere. Basterebbe vedere chi è stato responsabile dell'assessorato al Bilancio in questi anni e chi sono i consiglieri comunali che da oltre venti anni sono stati seduti in Consiglio Comunale. I nomi sono sempre gli stessi e dato che non ricordo con esattezza tutti, chiedo a Mario Abbruzzese, politico esperto che per venti anni ha amministrato il Comune di Cassino di aiutarmi ad elencarli  per capire in che modo possano essere stati gestiti i soldi del cittadino. Questa non vuole essere una accusa, ma se prima a loro dire hanno votato i bilanci e sbandierato che i conti erano in ordine come facciamo ora ad avere un buco milionario? Ci hanno preso in giro prima o ora? Fermo restando che se occorre fare squadre nel richiedere l'istituzione di una 'commissione d'inchiesta', io sarà il primo a firmare".

Un default lungo due decenni

Niki Dragonetti, interviene sulla questione 'debitoria' del Comune di Cassino e dopo aver risposto all'assessore al Bilancio Schimperna, prende la palla al balzo e raccoglie la proposta lanciata dai consiglieri comunali di minoranza, Sarah Grieco e Alessandro D'Ambrosio che hanno avanzato la proposta di istituire una commissione d’inchiesta per capire che cosa sia successo negli ultimi venti anni nel palazzo comunale di piazza De Gasperi. Quando Alessandro D'Ambrosio sostiene pubblicamente che 'il Comune di Cassino è da vent’anni in default. Si sono succedute varie amministrazioni, ma il succo è rimasto lo stesso". "Per il consigliere, un’azione di indagine approfondita dovrebbe essere l’attività prioritaria di un’amministrazione, ma tutte le giunte che si sono avvicendate sono state latitanti' dice il vero - spiega Dragonetti -. Perchè tante sono state le anomalie 'sistemate' un lungo lasso di tempo. Una coperta troppo corta che è stata fatta diventare, almeno in apparenza, un piumone. Ecco oggi siamo alla resa dei conti. Perchè chi ha defraudato il cittadino di servizi importanti deve pagare. Perchè quando si accumula un debito di questa portata, al prima cosa che si va a tagliare sono i servizi alla collettività. Paga il giusto per le colpe personale dei nullafacenti".

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