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L'inchiesta / Cassino

Cassino, firme false per sostenere lista Pd alle Comunali: in tre finiscono sotto processo

I magistrati Emanuele De Franco e Roberto Bulgarini Nomi hanno disposto il giudizio immediato per l'ex consigliere provinciale Alessandra Sardellitti e l'imprenditore Gianni Argentino. Nei guai anche un cittadino che avrebbe accettato di raccogliere le firme in centro commerciale

Giudizio immediato e inizio del processo il prossimo 23 gennaio. L'inchiesta sulle presunte 'firme false' raccolte durante la campagna elettorale, per il rinnovo del consiglio comunale di Cassino nel 2019, si è definitivamente conclusa con l'apertura di un dibattimento a carico delle tre persone indagate: l'ex consigliere provinciale del Pd, Alessandra Sardellitti, l'imprenditore Gianni Argentino ed un sostenitore della lista Pd, Salvatore Luciano.

I tre dovranno presentarsi dinanzi al giudice monocratico Marco Gioia per rispondere di falso ideologico. L'indagine coordinata dal sostituto procuratore Emanuele De Franco ha consentito di accertare, in stretta collaborazione con gli investigatori della Polizia di Stato di Cassino, che 47 sono le firme apposte falsamente. Un fatto questo che ha fatto finire sotto processo anche l'ex consigliere provinciale Alessandra Sardellitti che, si scrive nella richiesta di giudizio immediato, 'in qualità di pubblico ufficiale addetto all'autenticazione delle firme necessarie per la presentazione della lista del Partito Democratico per il rinnovo del consiglio comunale di Cassino, tenutosi il 26 maggio 2019, attestava falsamente che almeno 47 firme presenti su tale lista erano state apposte in sua presenza, previa autenticazione dei firmatari, quando in realtà le firme medesime erano state raccolte in sua assenza". La lista del Pd ed i suoi candidati ha consentito l'elezione del sindaco di Cassino, Enzo Salera, risultato estraneo alla vicenda, 

avvocato Francesco Malafronte 1

A rischiare la condanna per falso ideologico anche Gianni Argentino e Salvatore Luciano, difeso dall'avvocato Francesco Malafronte. I due, insieme ad altre persone rimaste sconosciute, avrebbero apposto le firme false in assenza del pubblico ufficiale e collega di partito. La lista ha poi visto a vittoria dell'attuale sindaco Enzo Salera, risultato però estraneo alla vicenda. La formula del 'giudizio immediato' adottata dalla Procura e avallata dal Gip viene applicata dinanzia alla palese presenza di prove inconfutabili. 

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