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L'arresto / Cassino

Atti sessuali su minori, latitante 'scovato' dai carabinieri nel centro di Cassino

Un 37enne napoletano, che deve scontare una pena ad otto anni e sei mesi di reclusione, aveva trovato nascondiglio grazie all'aiuto della compagna che lo proteggeva: la donna è stata denunciata

Deve scontare una pena definitiva ad 8 anni e sei mesi di reclusione per 'atti sessuali con minorenni' e violazione continuata degli obblighi familiari e per questo si è dato alla 'macchia'. A scovare ed arrestare un latitante napoletano di 37 anni sono stati i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Cassino che hanno rintracciato l'uomo nella Citta Martire dove si era rifugiato, protetto dalla fidanzata, una ragazza 30enne del posto. La donna è stata denunciata per favoreggiamento personale in quanto forniva concreto supporto e aiuto finalizzato ad eludere le investigazioni e l’individuazione del fidanzato ricercato. Le indagini non sono concluse perchè i militari del capitano Giuseppe Scolaro e del tenente Giovanni Giorgione sospettano che altre persone, ne abbiano consapevolmente coperto o agevolato la clandestinità del ricercato.

Il suo arresto è stato possibile grazie all'attività di osservazione e controllo effettuata dai militari dell’Arma, svolte in abiti civili anche in orario notturno, avviate dopo aver avuto vaga e frammentaria notizia che sul territorio fosse presente un ricercato nascosto della giovane, ospitato all’interno in un immobile non meglio precisato situato nel centro città. 

Nonostante i tanti accorgimento messi in atto per evitare di essere rintracciato, compreso il camuffamento dei tratti somatici grazie all’utilizzo costante di copricapi e della mascherina per le vie aeree, i militari dopo diversi pedinamenti sono riusciti a bloccare il 37enne nei pressi di un esercizio commerciale della zona, non distante dal plesso universitario, mentre era a bordo di una autovettura condotta dalla compagna. L’uomo, che nella circostanza non ha tentato la fuga o opposto resistenza ai militari dell’Arma, seppur sprovvisto di documenti ha immediatamente confermato la propria identità ed appariva quasi sollevato del termine delle sua latitanza ma preoccupato di poter dimostrare in sede giudiziaria la propria estraneità ai fatti contestati, che risalgono a circa 10 anni fa.

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