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Cronaca Cassino

Pugno duro contro la criminalità, confronto tra Lotti e d'Emanuele per arginare le infiltrazioni

L'occasione per parlare della situazione nel Cassinate c'è stata nel corso del convegno organizzato dalla Procura a Montecassino. La donna, magistrato di ferro, ha indagato sulla banda della Magliana e su gruppi familiari residenti in provincia di Frosinone. I due procuratori uniti da un solo pensiero: colpire il patrimonio economico di chi delinque

Le infiltrazioni malavitose si combattono anche con il confronto, con l'esperienza e con la conoscenza dei gruppi criminali e il procuratore capo di Cassino Luciano d'Emanuele è un magistrato che ha preso a cuore le sorti del territorio che rientra sotto la sua giurisdizione. In quasi sei anni di presenza ha attuato una vera e propria rivoluzione giudiziaria che ha consentito ai suoi nove magistrati di mettere a segno indagini di caratura internazionale e di risolvere omicidi crudeli e spietati. E per poter garantire una maggiore presenza della Legge in questa zona cuscinetto situata tra Napoli e Roma, da sempre 'preda' di organizzazioni criminali, il procuratore capo di Cassino ha organizzato un convegno riservato alle forze dell'ordine ed alla polizia giudiziaria e che ha visto anche la presentazione del nuovo crest della Polizia Giudiziaria. L'evento si è tenuto giovedì scorso presso la sala degli Abati all'interno del monastero benedettino ed ha visto la partecipazione oltre che del procuratore generale presso la Corte d'Appello di Roma, Antonio Mura anche il procuratore aggiunto della Procura di Roma, Lucia Lotti. 

E la presenza del magistrato che ha 'combattuto' la banda della Magliana e che ha indagato e confiscato patrimoni appartenuti a famiglie residenti nel Cassinate ha offerto una chiave di lettura che va ben oltre il semplice evento di informazione e formazione investigativa. Perché la dottoressa Lotti nel suo intervento ha parlato dei protocolli investigativi e degli accertamenti patrimoniali. La Procura di Cassino è stata tra le prime in Italia a sigillare un protocollo d'intesa con la Guardia di Finanza e con l'Autorità Anti-corruzione. Due iniziative fortemente volute dal dottor d'Emmanuele che hanno consentito alle fiamme gialle di avviare una serie di indagini di notevole spessore: da Welcome to Italy, allo scandalo della Comunità Montana con la presunta 'parentopoli'. 

E nel suo intervento il magistrato Lotti ha ribadito che l'unico vero deterrente contro il riciclaggio, la corruzione, l'estorsione, è il sequestro dei patrimoni nei confronti di chi si macchia di questi reati. Le organizzazioni o i gruppi criminali senza liquidità o senza beni mobili vengono resi inermi.

E non è certo un caso se la Procura di Cassino, proprio per portare avanti questo tipo di indagini, ha creato un pool composto da tre magistrati (i sostituti procuratori Roberto Bulgarini Nomi, Emanuele De Franco ed Alfredo Mattei) che da mesi stanno ridando dignità e speranza a tutti coloro che in queste terre lavorano con dignità, correttezza e grande sacrificio.  

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