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Cronaca Sant'Elia Fiumerapido

Mucche al pascolo in una zona inquinata e sotto sequestro, è allarme

Accade in una zona di campagna, tra Cassino e Sant'Elia Fiumerapido, oggetto di una delicata indagine della Guardia di Finanza. Un'associazione di tutela del territorio scrive ai sindaci: necessaria un'ordinanza di divieto

Un'area sotto sequestro da quattro anni. Da quando gli investigatori del Gruppo della Guardia di Finanza di Cassino hanno apposto all'ex fabbrica i sigilli su ordine della Procura di Cassino. Nell'ex fabbrica di via Spineto tra Sant'Elia a Cassino, infatti, sarebbero stati smaltiti rifiuti pericolosi. In disuso da decenni quella zona sarebbe stata trasformata in una 'bomba ecologica'. Nonostante sia chiaro a tutti quanto avvenuto in quelle zone, c'è chi ancora continua a consentire il pascolo dei propri bovini. Mucche si nutrono di erba probabilmente contaminata che nessuno controlla. Carni di animali che, una volta uccisi, vengono immesse sul mercato. Per non parlare del latte che le mucche producono e che viene utilizzato per la preparazione dei formaggi.

L'allarme di 'Santulia'

Una situazione ormai insostenibile, alla luce anche dell'evidente aumento di neoplasie in zona, che ha indotto Angela Malandrone presidente dell’Associazione “Santulia - Uniti per il Bene Comune” a scrivere al sindaco Fernando Cuozzo ed alle autorità competenti, affinchè vengano prese 'misure più efficaci per impedire il pascolo abusivo nel sito di via Spineto (ex zona industriale Selecta), dal momento che è stato notato in un sopralluogo, effettuato recentemente, da alcuni componenti delle associazioni, tra cui la nostra, riunite nel Coordinamento Ambiente del Cassinate, che le mucche continuano a pascolare in mezzo ai rifiuti".

Pascolo abusivo in via Spineto

Una filiera in pericolo

"L'associazione 'Santulia' chiede, inoltre, di verificare - prosegue la presidente Malandrone - che non sia stato immesso alcun prodotto nutrizionale derivante dalle mucche al pascolo, nella filiera della produzione alimentare. Chiede, infine, se in seguito all’ordinanza, a suo tempo, da Lei emessa siano stati attivati i necessari controlli, nell’area in oggetto, da parte degli organi preposti e quali misure siano state intraprese dall’amministrazione".

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